“Noi chiedevamo al Governo una proroga per quei lavori a uno stadio avanzato di due o tre mesi per poterli completare. Questo Decreto del Governo, pur dando sostegno alle famiglie più disagiate, non risolve il problema”.
Così la Presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, ha commentato a “L’aria che tira” il Decreto Legge 29 dicembre 2023, n. 212, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre.
Ricordiamo che dal 1° gennaio 2024 il Superbonus si abbassa al 70%, e calerà al 65% nel 2025. Il provvedimento introduce una sanatoria per i lavori non completati entro il 31 dicembre 2023, e istituisce un fondo povertà per i redditi con Isee sotto i 15.000 euro finalizzato a compensare la differenza tra la precedente aliquota del 110% e quella attuale al 70% ma soltanto se gli interventi hanno raggiunto uno stato di avanzamento pari al 60% entro il 31 dicembre scorso. La detrazione al 110% sarà mantenuta solo per i lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023.
Secondo la presidente dei costruttori edili, che aveva chiesto alla politica, a più riprese, di intervenire per evitare il fallimento di tante imprese, cantieri incompiuti e famiglie con conti salatissimi, quanto deciso dal Governo va in una direzione opposta alle proposte sostenute dall’Ance per chiudere in maniera ordinata la stagione Superbonus.
I dati Enea e la richiesta di Confedilizia
In un comunicato del 27 dicembre scorso, Confedilizia ha ricordato la situazione del super-ecobonus al 30 novembre scorso, sulla base degli ultimi dati comunicati dall’Enea.
92.154 condominii hanno maturato un totale di investimenti ammessi a detrazione pari a 58,28 miliardi di euro. Il totale dei lavori realizzati è pari a 45,46 miliardi di euro, che corrisponde al 78%. Questo sta a significare che manca ancora da realizzare il 22% dei lavori ammessi a detrazione, per un importo di 12,8 miliardi di euro. Sempre sulla base dei dati Enea, il totale dei lavori realizzati ammessi a detrazione è pari al 92,9% per gli edifici unifamiliari e al 94,7% per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
Il presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, osserva: “Il problema che si creerà nei condominii fra qualche giorno è notevole e non ha nulla a che vedere con il giudizio che ciascuno di noi ha sul superbonus. Occorre fare qualcosa per limitare al massimo le conseguenze che il passaggio dalla detrazione del 110 per cento a quella del 70 per cento comporterà, determinando problemi economici per le famiglie e un enorme contenzioso. Nelle condizioni, anche di finanza pubblica, in cui ci troviamo, forse la soluzione del Sal aggiuntivo è quella più percorribile, anche se concedere 2 o 3 mesi in più ai condominii per terminare i lavori sarebbe la scelta più auspicabile. Confidiamo in un intervento in questa direzione”.
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