Con l'approvazione del Milleproroghe qualche giorno fa, slitta di due settimane il termine per l'invio all'Agenzia delle entrate delle comunicazioni di cessione del credito da Superbonus per le spese del 2022. Il decreto che dovrà essere approvato in maniera definitiva entro il 28 febbraio prevede prevede quindi una proroga dal 16 al 31 marzo, ma secondo molti non sarà comunque sufficiente per sbloccare i molti crediti incagliati.
Il blocco di Poste Italiane
Il problema è legato anche al fatto che non tutti gli istituti accettano più i crediti, come Poste italiane che ha sospeso dal 7 novembre 2022 l'acquisto di crediti derivanti da bonus edilizi. Questione che è stata anche al centro di un'interrogazione parlamentare ieri 15 febbraio da parte del deputato D'Alfonso al MEF che ha chiesto lumi in merito al blocco della cessione da parte di tutti i cessionari da parte di Poste Italiane.
Dal MEF, la sottosegretaria Albano ha risposto che: "Poste riferisce di aver avviato sin da subito l’acquisto dei crediti d’imposta mettendosi al servizio dell’economia del Paese nella piena consapevolezza del proprio ruolo di avamposto delle istituzioni sul territorio, consentendo la mobilizzazione di ingenti risorse nonostante le incertezze normative. Poste Italiane rappresenta di ave proseguito l’attività di acquisto del credito d’imposta a sostegno del rilancio del Paese, confermando la propria disponibilità ad ogni tipo di confronto e nell’intento di addivenire a una soluzione equilibrata e condivisa che tenga conto di tutti gli interessi dei soggetti coinvolti, al fine di fornire un contributo utile alla definitiva stabilizzazione del processo di acquisto e cessione dei crediti fiscali”.
L'impegno delle Regioni per sbloccare i crediti
Nel frattempo segnali positivi arrivano dalle regioni, in particolare Sardegna e Piemonte. La Regione Sardegna per sbloccare i crediti d'imposta che gravano sulle imprese per effetto degli ostacoli burocratici del Superbonus 110% ha approvato un emendamento della Giunta dove all'articolo 10 della Finanziaria regionale prevede che la Regione acquisti i crediti dalle banche, che poi saranno portati a compensazione dallo stesso sistema Regione.
Previsto un programma di garanzie e contro-garanzie che favorisca la negoziazione dei crediti tra soggetti privati nei limiti consentiti dalle norme e dalle circolari dell'Agenzia delle Entrate. Nessun impegno finanziario per la Regione perché "il programma di acquisti dovrà essere impostato in modo da garantire la più celere compensazione". La norma nasce da una proposta di legge presentata da Stefano Tunis, consigliere regionale di Sardegna20Venti, e Antonello Peru, coordinatore regionale di Sardegna al Centro studiata con l'Ance Sardegna.
Proposta simile anche dalla Regione Piemonte che intende soccorrere il sistema della cessione dei crediti dei bonus edilizi acquistandone per 50 milioni l'anno da banche e intermediari finanziari, con l’obiettivo di dare un aiuto concreto a cittadini e imprese per continuare ad accedervi.
La misura è inserita nella proposta della Legge di Stabilità 2023, che dopo l’approvazione della Giunta regionale passa ora all’esame del Consiglio, dove verrà licenziata in via definitiva in primavera.