Inarsind Marche pretende chiarezza sulla questione Superbonus nei Comuni colpiti da eventi sismici. Il Presidente dell’Associazione, Arch. Fernando De Santis, rende conto in una nota che “come associazione di rappresentanza e tutela degli Ingegneri e Architetti liberi professionisti si prende atto delle precisazioni - apprese dagli organi di stampa - del Commissario straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, in relazione all’applicazione di una norma contenuta nel D.L. n. 212/2023 e riguardante lo strumento del Superbonus 110% nei Comuni dei territori colpiti da eventi sismici.
Ha dichiarato il Commissario Castelli: “Il Decreto-legge n. 212/2023, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 29 dicembre e dedicato al Superbonus 110% non contiene né modifiche né limitazioni rispetto al diritto al diritto di cumulare, fino al 31 dicembre 2025, il contributo sisma con il superbonus per la riparazione degli immobili danneggiati dal sisma. Si tratta di una precisazione che si rende necessaria al fine di evitare equivoci o fraintendimenti”.
Il D.L. 212/23 ha generato confusione e preoccupazione
Su questo Inarsind Marche spiega che “l’art. 2 (Opzione per la cessione o per lo sconto in luogo delle detrazioni fiscali e misure relative agli interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici) del citato D.L. 212/23, per la difficoltà di interpretazione della disposizione stessa, ha generato confusione e preoccupazione, creando un giustificato allarme nei soggetti operanti nelle aree sisma e nei proprietari degli edifici ancora da finanziare”.
Le richieste di Inarsind Marche
“Noi Ingegneri e Architetti liberi professionisti - spiega ancora De Santis - auspichiamo che i chiarimenti forniti dal Commissario Castelli siano sufficienti a fugare ogni dubbio e che “nessun limite al superbonus in zona sismica” si avrà fino al 31/12/2025 e, se necessario, si intervenga in sede di conversione del Decreto per evitare che al momento della presentazione delle pratiche sorgano questioni nell’applicazione della norma. E si coglie l’occasione per sensibilizzare lo stesso Commissario affinché lo strumento del superbonus 110% nelle aree sisma venga previsto per un arco di tempo maggiore, almeno per un ulteriore biennio, e comunque per tutti gli edifici ammissibili a contributo del sisma; diversamente si renderà necessario intervenire nuovamente sulla normativa sul sisma attesa la presenza in quasi tutte le pratiche di accolli, anche rilevanti, dovuti all’insufficienza del costo del contributo e alla modalità di calcolo delle finiture connesse alle opere della ricostruzione”.
Leggi anche: “Nuovo decreto Superbonus, Castelli: "per aree sisma no stop o modifiche fino a 2025"