Mentre sono ore decisive per gli emendamenti alla legge di Bilancio 2025, l’ok definitivo in Commissione è infatti atteso questo pomeriggio, si torna a parlare delle comunicazioni che l’Agenzia delle Entrate potrebbe inviare per sollecitare l’invio da parte dei proprietari di immobili della dichiarazione di cui all’articolo 1, commi 1 e 2, del DM 701/1994, con riferimento alle unità immobiliari oggetto degli interventi agevolati ai sensi dell’art.119 del DL 34/2020.
Lo stesso ministro dell’Economia Giorgetti a ottobre scorso aveva dichiarato che l’aggiornamento delle rendite catastali, qualora ne ricorrano le condizioni, è un atto dovuto e che si sarebbe provveduto ad effettuare le opportune verifiche.
La legge di Bilancio per il 2024 (art. 1, comma 86 legge 213/2023) aveva infatti previsto appositi controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate sull'avvenuta dichiarazione di variazione catastale per le unità immobiliari agevolate dal Superbonus.
Come avvengono i controlli
Il controllo però non avviene a tappeto ma sulla base di liste selettive elaborate con l'utilizzo delle moderne tecnologie di interoperabilità e analisi delle banche dati. Gli interventi agevolati da Superbonus tuttavia non necessariamente comportano l’obbligo di effettuare aggiornamento catastale, in quanto non sempre determinano incremento della rendita o modifica delle altre caratteristiche che impongono l’obbligo di variazione.
Con la comunicazione l’Agenzia delle Entrate invita i beneficiari di Superbonus che non hanno effettuato la variazione catastale ad allinearsi alle disposizioni di legge e questo non comporta automaticamente una sanzione.