Dal 1° gennaio 2023, per gli appalti oltre i 516 mila euro, è in vigore l’obbligo di chiedere alle imprese la certificazione SOA, finora prevista solo per gli appalti pubblici e per i lavori di ricostruzione nelle aree colpite dai terremoti.
La certificazione, regolamentata dal Codice degli appalti pubblici, attesta capacità economica e tecnica dell’impresa in riferimento ai lavori da eseguire.
La certificazione SOA è un documento obbligatorio per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti di lavori pubblici di importo superiore ai 150 mila euro.
La certificazione, rilasciata da organismi vigilati dall’ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione, garantisce il possesso da parte dell’impresa del settore delle costruzioni dei requisiti previsti in riferimento a capacità economica rapportata all’ammontare dei lavori che dovranno eseguire, idonea attrezzatura tecnica, esperienza nello stesso settore, direttore dei lavori in possesso di qualifiche professionali specifiche e di esperienza come responsabile del cantiere.
Si tratta in sostanza di un sistema che punta assicurare che le opere pubbliche siano affidate solo ad imprese affidabili sotto tutti i punti di vista.
L’estensione del sistema di certificazione agli appalti privati a partire dai cantieri Superbonus era stata richiesta nei mesi scorsi dall’ANCE. Considerando anche che la SOA è già richiesta alle imprese che lavorano alla ricostruzione delle zone terremotate, interventi per i quali è previsto un contributo pubblico, l’ANCE riteneva che questa potesse essere una buona soluzione antitruffe.
Alla fine il Parlamento si è convinto, anche se quasi fuori tempo massimo per il Superbonus. Il nuovo obbligo è scattato infatti dal 1° gennaio 2023, e per i primi sei mesi potranno lavorare anche le imprese che hanno solo fatto richiesta ma non ancora ottenuto la certificazione.
Da luglio in poi, invece, il certificato dovrà già essere pronto. In ogni caso sono esclusi i lavori già avviati in precedenza.
I nuovi obblighi riguardano comunque tutti i lavori edilizi e non solo il Superbonus, ma solo quando l’importo supera i 516 mila euro. (fonte: Cgia di Mestre)