“Le proposte che circolano in Parlamento per riattivare il mercato della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi non rappresentano la soluzione al problema di migliaia di imprese della filiera che hanno i cassetti fiscali pieni”. È quanto afferma la CNA ricordando che “il tema centrale è consentire a oltre 60mila imprese artigiane, di cui 33mila a rischio fallimento, di poter cedere un ammontare di circa 2,6 miliardi di euro di crediti d’imposta per aver praticato lo sconto in fattura ai clienti”.
Pertanto “allungare il periodo per beneficiare della deducibilità dei crediti e ampliare la platea dei potenziali acquirenti non garantirebbe la riattivazione del mercato”.
“Occorrono soluzioni rapide ed efficaci per le imprese della filiera della riqualificazione edilizia. Pertanto l’ipotesi di conversione dei crediti acquisiti con titoli di Stato poliennali, per la Confederazione, deve riguardare in primo luogo quelle imprese che hanno anticipato ai clienti un credito per conto dello Stato. Solo così si può evitare un grave rischio per migliaia di imprese artigiane”.
SUPERBONUS 110%, GIOVANNINI: GIUSTO APRIRE UN TAVOLO PER TROVARE SOLUZIONI CONCRETE. Intervistato da Il Sole 24 Ore, il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini accoglie l’invito, lanciato ieri sulle stesse pagine dalla presidente dell'Ance Federica Brancaccio, e apre alla possibilità di sedersi a un tavolo per risolvere gli aspetti attuativi delle norme che al momento non consentono di rimuovere il blocco degli acquisti dei crediti da parte delle banche. Un metodo di lavoro peraltro già adottato dal Mims insieme all’Ance sul problema del caro materiali che ha portato a risultati positivi.
La questione è stata, anche questa mattina, al centro dell’intervento della stessa presidente Ance alla trasmissione di approfondimento del Gr1 Radio Anch’io. “Serve una soluzione immediata”, ha ribadito la Presidente, “per evitare gravi conseguenze socio economiche per le famiglie e le imprese”.
Un intervento urgente per “rimodulare” l’incentivo, accompagnato da una politica industriale di lungo periodo. È la richiesta al Governo da parte della neo presidente dei costruttori. A determinare la reazione della Brancaccio è stata la comunicazione del blocco degli acquisti dei crediti da parte delle banche. Tra le richieste avanzate dalla presidente, una exit strategy incentrata su una rimodulazione sostenibile del superbonus e la conferma dell’obbligo di qualificazione per gli operatori del settore edile.
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