Dopo l’approvazione di ieri da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11 recante “Misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77”, il provvedimento – in allegato – è stato pubblicato sull’edizione straordinaria alla Gazzetta Ufficiale 16 febbraio 2023, n. 40.
Di fatto, quello che è col nome popolare di sconto in fattura viene cancellato. “La situazione oggi – spiega Marco Rossi, presidente ANFIT (Associazione nazionale che tutela la finestra Made in Italy) – è molto grave e avrà sicuramente un forte impatto negativo sul mondo del serramento”.
ANFIT è stata la prima associazione di produttori di serramenti a capo di un’operazione collettiva di cessione del credito derivante da ecobonus che comprende anche il rafforzamento del concetto di tutela del prodotto Made in Italy, vera bandiera ANFIT.
Quello attuale è un decreto che, nato dall’esigenza di risolvere il problema del blocco dei crediti edilizi che sta mettendo in ginocchio imprese, professionisti e contribuenti, ha l’obiettivo di mettere in sicurezza i conti pubblici ma che è destinato ad ottenere l’effetto di una pesante ricaduta negativa su tutto il settore edile.
IL DECRETO NEL DETTAGLIO. Il nuovo Decreto Legge è costituito da soli 3 articoli: l’Art. 1 “Modifiche alla disciplina relativa alla cessione o sconto in luogo delle detrazioni fiscali di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77” da una parte blocca ogni possibilità di acquisto dei crediti fiscali da parte degli Enti locali (Regione Sardegna e Provincia di Treviso ad esempio); dall’altra parte interviene sulla responsabilità dei cessionari che, fatta esclusione per i casi di dolo e colpa grave, è esclusa nel momento in cui i cessionari siano in possesso della seguente documentazione, relativa alle opere che hanno originato il credito di imposta.
L’Art. 2 “Modifiche in materia di cessione dei crediti fiscali” decreta che a decorrere dalla data di entrata in vigore del nuovo Decreto Legge a tutti gli interventi indicati all’art. 121, comma 2 del Decreto Rilancio non è più consentito l’utilizzo delle opzioni alternative alla detrazione fiscale. Niente più sconto in fattura o cessione del credito, fatta esclusione per alcune casistiche che potranno continuare ad utilizzare le opzioni alternative.
L’Art. 3 indica la tempistica.
Finco, la Federazione delle Industrie per le Costruzioni di cui ANFIT fa parte è intervenuta sullo stop a cessioni e sconto in fattura da parte del Governo perché una simile misura avrà ripercussioni gravi e purtroppo durature sull’assetto di migliaia di imprese che lavorano e che già hanno i cassetti fiscali pieni e i conti correnti vuoti. Finco è da sempre favorevole ad un decremento percentuale progressivo dell’agevolazione con una sua connessa stabilizzazione, ma non con queste repentine modalità.
La Federazione – con tutte le Associazioni ad essa federate, dai produttori di infissi, alle coperture, alle schermature solari e tutti i settori dell’involucro edilizio, ma anche del verde per coibentazione, del settore delle rinnovabili e molti altri comparti – si rende perfettamente conto dei vincoli di bilancio, ma un’analisi approfondita delle cifre dovrebbe indurre a ritenere che in questo caso la spesa varrebbe davvero l’impresa sia sotto forma di ritorni per l’Erario, che di innovazione tecnologica, che di emersione del nero, ma ancor prima e più urgentemente per evitare risorse che l’Erario dovrà (dovrebbe) comunque impiegare per le casse integrazioni che saranno causate da una siffatta misura.
“ANFIT – indica il presidente Marco Rossi – confermando l’appoggio alla posizione FINCO è contraria al nuovo Decreto Legge ed è disponibile ad incontrare l’esecutivo governativo per indicare le soluzioni possibili per evitare il forte impatto negativo sul settore dovuto dalle nuove disposizioni.”
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