Dopo i decreti (Asseverazioni e Requisiti) e la circolare delle Entrate, che hanno delineato le modalità per effettuare la cessione del credito fiscale per le spese relative a ristrutturazione ed efficientamento energetico, è ora possibile recarsi in banca. Gli istituti finanziari hanno infatti iniziato a presentare le proprie proposte in merito.
Oltre al Superbonus, la vera novità di quest'anno, introdotta dal Decreto Rilancio, è difatti la cessione del credito. Operazione che, lo ricordiamo, può avvenire in due modi:
- sotto forma di sconto sulla fattura dell’impresa, che a sua volta può utilizzare il credito fiscale o girarlo a un terzo;
- sotto forma di cessione del credito da parte del condominio o del contribuente a una banca, a una società finanziaria o anche a un terzo.
Queste possibilità sono utilizzabili per tutti gli interventi per cui sono previste agevolazioni: ristrutturazione, eco bonus, bonus facciate, super eco bonus e sisma bonus. Ma risultano particolarmente interessanti negli ultimi due casi perché, fino al 31 dicembre 2021, il rimborso fiscale è del 110%, con tempi di compensazione in 5 anni (rispetto ai 10 delle altre detrazioni).
Altra importante novità è l'introduzione dei SAL, Stati di Avanzamento Lavori. La cessione del credito potrà avvenire anche a lavori iniziati. I SAL non potranno essere più di due, per gli interventi da Superbonus, e il primo deve riferirsi ad almeno il 30% dell'intervento.
Ma veniamo alle banche e alle loro offerte. Le prime a muoversi sono state Unicredit e Banca Intesa.
Unicredit
Unicredit interviene sul Superbonus mediante sia l’acquisizione del credito di imposta sia l’apertura di crediti a scadenza per anticipo contratti. Queste le proposte in sintesi:
- acquisto crediti fiscali: è possibile apire un conto corrente dedicato sul quale vengono versate le somme che derivano dalla cessione del credito, a estinzione o riduzione del finanziamento concesso. Il prezzo di acquisto del credito è di: 102 euro per ogni 110 euro di credito fiscale per condomini e persone fisiche, 100 euro per ogni 110 euro di credito per imprese.
- apertura di credito a scadenza per anticipo contratti / fatture: la durata massima è di 18 mesi, la linea di credito va utilizzata per pagare gli interventi che danno diritto ai benefici fiscali, aprendo un conto corrente a termine dedicato all’iniziativa, senza costi fissi fino a 30 operazioni. La percentuale anticipabile sui contratti – fatture è fino al 60% della cessione del credito fiscale per le imprese, fino al 1000% per i condomini e le persone fisiche.
Intesasanpaolo
Intesasanpaolo si rivolge sia ai privati (condomini o persone fisiche) per cui è previsto un prestito per realizzare gli interventi e assistenza per cedere il credito d’imposta. Sia alle aziende, con soluzioni per recuperare lo sconto in fattura vendendo il credito, con specifiche proposte di finanziamento.
Per andare incontro alle imprese del settore, sono anche state firmate specifiche convenzioni. Un accordo con Confapi permette di rendere liquidi i crediti di imposta acquisiti tramite sconto in fattura e linee di finanziamento per le aziende in fase di esecuzione dei lavori.
Sono previsti:
- finanziamenti in forma di “anticipo contratti”
- acquisto crediti d’imposta con formula cessione pro-soluto
- piattaforma dedicata, in collaborazione con Deloitte, per la gestione dei passaggi amministrativi e delle certificazioni per la gestione fiscale dei crediti
- finanziamento a medio-lungo termine fino a 72 mesi e prea-mmortamento sino a 36 mesi
- prodotti di leasing e di reverse factoring o confirming per i fornitori.
Altre banche
Entro la fine del mese dovrebbero arrivare anche le proposte delle altre banche. Mancano ancora i dettagli ma nelle grandi linee alcune sono già note. Bnl annuncia sul portale servizi e offerte specifiche in arrivo, che dovrebbero ricalcare il meccanismo proposto da Unicredit. Crédit Agricole ha pronto un pacchetto di misure sia per la cessione del credito sia per il finanziamento dei lavori a privati, condomini e imprese edili che andrà ad aggiungersi a un plafond da 10 miliardi di euro per imprese e famiglie varato prima dell’estate.