“I vari testi normativi pubblicati nell’ultimo periodo in materia di bonus edilizi sono stati oggetti di forti critiche a causa della loro scarsa chiarezza. In particolare, in relazione al settore dei serramenti, uno dei dubbi principali che ha colpito gli operatori di mercato è stato quello relativo alle modalità di conteggio delle spese di posa in opera.
Fin dall’uscita delle prime bozze del Decreto Requisiti Tecnici, ANFIT si è battuta affinché IVA e posa in opera fossero scorporate dai tetti definiti dall’Allegato I del DL 34/2020, convertito poi in Legge 77/2020. I frutti di tale azione si sono poi concretizzati nella comparsa delle famose due righe di postilla che recitano: “I costi esposti in tabella si considerano al netto di IVA, prestazioni professionali e opere complementari relative alla installazione e alla messa in opera delle tecnologie”.
Questa precisazione, però, non è stata ritenuta sufficientemente chiara e ha dato adito a svariate interpretazioni differenti.
ANFIT ha sempre indicato agli Associati di escludere tali costi dal calcolo dei massimali di 550-650 €/mq, in quanto la suddetta postilla è stata inserita proprio allo scopo di scorporare i costi relativi a IVA e installazione.
Per mettere un punto definitivo alla questione la Federazione FINCO, di cui ANFIT fa parte, ha sollecitato il Sottosegretario al Ministero di Economia e Finanza Villarosa, chiedendo conferma della bontà della suddetta chiave di lettura.
Nella risposta il Sottosegretario si è espresso nei seguenti termini: “per i lavori iniziati dopo il 6 ottobre bisogna tener conto che il massimale non comprende: IVA, prestazioni professionali e spese relative all’installazione e alla messa in opera delle tecnologie“, confermando pienamente quanto indicato da FINCO e ANFIT.
Siamo quindi lieti di accogliere questa notizia, che una volta di più conferma la bontà delle indicazioni fornite quotidianamente da ANFIT ai propri Associati”.
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