Che fosse una norma destinata a far discutere, era certo. Così come era certo che avrebbe avuto vita difficile, dopo le numerose prese di posizione da parte del mondo dell’edilizia e non solo. Ora, c’è la possibilità che non approdi nemmeno in Parlamento: il tetto Isee di 25 mila euro previsto per l’applicazione del Superbonus agli edifici unifamiliari, secondo un’indiscrezione pubblicata questa mattina dal Messaggero, potrebbe infatti essere espunto dal testo definitivo della legge di Bilancio, che dovrebbe essere finalmente trasmesso alle Camere entro questa settimana.
Al suo posto, potrebbe essere inserito il requisito di una tempistica più stretta, con presentazione della comunicazione di inizio lavori asseverata (Cilas) entro una scadenza determinata, probabilmente marzo, scrive Luca Cifoni sul quotidiano romano.
Sempre sul fronte dei bonus edilizi, dovrebbe essere re-inserita la possibilità di usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito non soltanto per il 110%, ma anche per gli altri bonus (50% e 65%) dedicati alle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche. Anche su questo punto le associazioni di settore avevano fatto sentire la propria voce, chiedendo chiarezza sull’eventuale proroga.
Agenzia delle Entrate: 800 milioni di crediti inesistenti
E a proposito di cessione del credito: intervistato da Marco Mobili sul Sole 24 Ore, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini parla di circa 800 milioni di euro in crediti inesistenti, risultato di vere e proprie frodi costruite sul meccanismo della cessione dei crediti, a un anno dall’entrata in funzione della piattaforma online dell’AdE.
Con le analisi effettuate dall'Agenzia abbiamo intercettato numerose cessioni di crediti inesistenti, soprattutto riferiti a interventi edilizi non effettuati. In altri casi ancora, abbiamo rilevato la cessione di crediti inesistenti riferiti a lavori fittiziamente realizzati addirittura in favore di persone inconsapevoli, che si sono ritrovate nel loro cassetto fiscale fatture relative a opere mai eseguite – spiega Ruffini. Purtroppo non è facile individuare le frodi, anche perché i controlli vengono svolti esclusivamente ex-post. “Non dimentichiamo che queste agevolazioni sono state introdotte in pieno periodo emergenziale, quando la priorità era accelerare il più possibile l’immissione di liquidità nel sistema economico”, sottolinea Ruffini, aggiungendo che il governo è al lavoro per intervenire dal punto di vista normativo e “agevolare sistematici interventi preventivi prima che si realizzino gli illeciti”. Altrimenti, chiosa il direttore delle Entrate, “rincorrere il denaro in un secondo momento diventa difficile.”