In calo la spesa per il Superbonus. Stando a quanto si evince dai dati diffusi da Enea, nel corso del mese di maggio gli investimenti sono letteralmente crollati rispetto ad aprile: si sono ridotti ad un quinto.
Nel frattempo Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha provveduto a pubblicare, sul proprio sito, i documenti relativi ai lavori che hanno beneficiato del Superbonus finanziato con i fondi messi a disposizione dal PNRR. Complessivamente l’elenco comprende la bellezza di 60.755 interventi, indicando, per ognuno di essi, il tipo di immobile, la Regione e costo ammissibile.
Ma entriamo nel dettaglio e vediamo come si stanno muovendo gli interventi legati al Superbonus.
Superbonus, a quanto ammonta la spesa nel 2024
122,7 miliardi di euro: è questo il costo sostenuto per il Superbonus nel mese di maggio. Stiamo parlando, in estrema sintesi, delle detrazioni che sono maturate a seguito della conclusione dei lavori. La cifra risulta essere superiore di 88 milioni di euro rispetto a quanto è stato registrato nel corso del mese di aprile. Siamo di fronte, ad ogni modo, ad una vera e propria battuta d’arresto rispetto a quello che era stato registrato a marzo, quando l’importo sulle quali orbitavano le detrazioni del Superbonus era intorno a 400 milioni di euro.
Il mese di maggio rappresenta un vero e proprio cambio di passo per la spesa Superbonus: in ogni mese, almeno in precedenza, si registrava una crescita della spesa non inferiore a 3 miliardi di euro. I picchi sono stati molto più alti in prossimità dell'entrata in vigore delle condizioni della misura sono diventate meno favorevoli. I contribuenti, infatti, acceleravano nel tentativo di sfruttare le agevolazioni in scadenza.
A fine marzo 2024, ad esempio, la spesa per il Superbonus è aumentata di 8 miliardi di euro rispetto a quanto registrato a febbraio. Sostanzialmente il dato è stato uno specchio preciso e ben dettagliato della corsa che hanno effettuato molti contribuenti nel tentativo di concludere, entro lo scorso 31 dicembre 2023, il maggior numero di lavori possibili cercando di beneficiare dell’aliquota del 110% o del 90%. Ricordiamo, infatti, che la documentazione all’Enea deve essere inviata entro i 90 giorni successivi al termine dei lavori.
Superbonus, perché la spesa cala
Fino al 31 marzo 2024 l’Enea ha continuato a ricevere le asseverazioni dei lavori che sono stati realizzati nel corso del 2023. Dal mese di aprile, invece, l’impatto delle nuove restrizioni si è fatto sentire.
A partire da inizio anno, infatti, l’aliquota della detrazione prevista dal Superbonus è scesa al 70%. Ma non solo, attraverso la Legge n. 67/2024 - anche nota come Decreto Superbonus - il legislatore ha introdotto altre restrizioni, tra le quali rientrano il blocco totale dello sconto in fattura e della cessione del credito, che hanno ulteriormente scoraggiato l’avvio di ulteriori interventi agevolati con il Superbonus.
A rappresentare un ulteriore disincentivo a ricorrere al Superbonus vi è anche la rateizzazione obbligatoria in 10 anni delle detrazioni fiscali.
I lavori finanziati dal PNRR
Il Ministero dell’ambiente e della Sicurezza energetica, nel frattempo, ha provveduto a pubblicare sul proprio sito internet l’elenco dei lavori che hanno fruito del Superbonus finanziato dal PNRR.
Le asseverazioni pubblicate online sono relative ai lavori che sono stati rendicontati all’interno della quarta richiesta di pagamento PNRR e risultano essere compresi del:
- Codice univoco identificativo (ASID);
- Codice unico di progetto (CUP).
Complessivamente l’elenco contiene qualcosa come 60.755 interventi. Per ognuno di essi sono stati indicati il tipo di immobile coinvolto nell’intervento (unifamiliare, condominio, unità immobiliare indipendente), la regione di appartenenza e il costo ammissibile.
A prevedere la diffusione di questi dati è l’articolo 41 del Decreto PNRR, con il quale il legislatore ha imposto di pubblicare l’elenco delle asseverazioni rendicontate relative alle fruizioni delle detrazioni fiscali che sono state finanziate con le risorse del PNRR.
Attraverso questa submisura è stato finanziato l’efficientamento energetico e sismico degli immobili per un valore complessivo pari a 13,95 miliardi di euro. a cui si devono aggiungere le seguenti risorse a carico dello Stato italiano:
- 4,56 miliardi di euro provenienti dal Fondo Complementare;
- 14,5 miliardi di euro previsti dal Decreto Rilancio.
Benché sia ammontato a 33,3 miliardi di euro, lo stanziamento complessivo previsto è stato ampiamente superato, tanto che ha raggiunto quota 123 miliardi di euro.