La mancata semplificazione delle regole è il principale problema del Superbonus. Lo sostiene il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), Francesco Miceli.
“In merito al Superbonus, peraltro già ridimensionato insieme agli altri bonus edilizi nell’ultima Legge di Bilancio, abbiamo da tempo proposto l'emanazione di un Testo unico per i bonus edilizi e per le incentivazioni fiscali per venire incontro alla sacrosanta esigenza di semplificare la materia sulle detrazioni e i relativi crediti di imposta. Non ci sono dubbi che proprio le continue modifiche della normativa abbiano generato il grave problema dei crediti incagliati”, dichiara Miceli.
Modulare i benefici fiscali sulla base del raggiungimento di obiettivi di qualità
“Altra necessità quella di “parametrare” e quindi graduare i maggiori benefici fiscali tenendo conto del raggiungimento di obiettivi di qualità in termini di efficientamento energetico”.
Sismabonus per le zone a maggior rischio sismico
Per quanto concerne il sismabonus, secondo il presidente degli architetti “privilegiare l’incentivazione fiscale, anche oltre il 90%, per le zone a maggior rischio sismico del nostro Paese aiuterebbe ad evitare i successivi costi sostenuti per la ricostruzione a seguito degli eventi calamitosi”.
I continui cambiamenti hanno indebolito la misura
“Il Superbonus - conclude Miceli - ha indubbiamente prodotto un impatto positivo nel settore edilizio, ma il forte limite dei continui cambiamenti della misura che è stata pensata in termini meramente fiscali ha impedito che essa incidesse profondamente nel rinnovamento energetico del Paese. I bonus edilizi possono essere un ottimo strumento se applicati come interventi strutturali - e non una tantum - per agire come leva a favore della rigenerazione delle nostre città”.