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Superbonus, per la Cilas spunta l'ipotesi proroga al 31 dicembre

L'altro possibile emendamento alla Legge di Bilancio 2023 potrebbe riguardare la cessione del credito per agevolare i crediti rimasti “incagliati” 

venerdì 2 dicembre 2022 - Redazione Build News

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Con la trasmissione al Parlamento del disegno di legge di bilancio 2023, approvato dal Consiglio dei ministri nella riunione del 21 novembre, è iniziato alla Camera dei deputati l’iter per l’approvazione del provvedimento. 

Il testo della manovra ha già ottenuto la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato è atteso come prevedibile da una serie di emendamenti, e nella giornata odierna è previsto dalle ore 14, l’audizione del ministro Giorgetti presso le commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. 

Proroga della Cilas al 31 dicembre

Tra le possibili novità di cui parlano i giornali oggi (tra cui il Sole24ore.it) ci sono due emendamenti che dovrebbero riguardare il Superbonus, una misura che da quando è stata istituita ha già subito numerose modifiche normative. La prima novità dovrebbe riguardare le Cilas, ovvero le comunicazioni di inizio lavori, essenziali per far partire gli interventi di ristrutturazione del superbonus.  

Il decreto Aiuti quater, insieme al taglio dal 110% al 90% dell’agevolazione per il 2023, aveva ha previsto anche la possibilità di salvarsi da questa riduzione per i lavori collegati a una Cilas presentata entro il 25 novembre scorso. A queste situazioni continuerà ad applicarsi il 110% anche nel 2023. L’ipotesi di emendamento punta a posticipare il deposito delle Cilas almeno al 31 dicembre così ampliare la platea dei lavori protetti dal taglio. 

Cessione dei crediti

L’altra modifica allo studio riguarda la cessione dei crediti con la proposta di Abi e Ance: si tratta di meccanismo che punta a sbloccare i crediti già maturati, e rimasti incagliati, attraverso gli F24. Gli F24 presi in carico dalle banche per conto dei loro clienti dovrebbero essere pagati in parte tramite i crediti fiscali in pancia agli istituti. Questo passaggio consentirebbe di liberare rapidamente capienza fiscale: ogni punto percentuale infatti consentirebbe di liberare capienza per 4-5 miliardi. 

di Franco Metta

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