“Il caso del Superbonus consente di riflettere sui rischi di utilizzare le agevolazioni fiscali, e in particolare i crediti di imposta, come strumenti principali di politica economica”.
Lo evidenzia la Corte dei Conti nel Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica.
“L’automatismo insito nell’incentivazione, almeno nella forma utilizzata con il Superbonus 110 per cento, ha determinato grandi difficoltà nel prevedere le adesioni all’incentivo e dunque monitorare per tempo la relativa spesa, la quale ha raggiunto a marzo 2023 gli 80 miliardi di detrazioni/crediti di imposta (per meno di 500 mila cantieri). Il fatto che si tratti di minor gettito, e non di immediata erogazione di fondi, può infatti indurre “illusione finanziaria” e far sottovalutare le conseguenze per lo spazio di manovra della politica di bilancio dei prossimi anni, per il deficit e per il debito pubblico”, osserva la Corte dei Conti.
“Gli effetti distributivi delle spese fiscali legate al patrimonio edilizio”, si legge nel Rapporto, “hanno poi un carattere generalmente regressivo, lievemente attutito nel caso del Superbonus dalla possibilità di cedere detrazioni o crediti maturati (operativa fino a febbraio 2023) e dal conseguente allargamento della platea dei potenziali beneficiari agli incapienti (soggetti con limitate disponibilità economiche). L’analisi dei più recenti dati sulle dichiarazioni dei redditi (per l’anno 2021) e dell’Enea evidenziano comunque una grande concentrazione di tutte le spese fiscali legate all’edilizia nelle classi a più alto reddito e nelle regioni più dinamiche, anche se il Superbonus sembra aver operato per un riequilibrio, almeno a livello regionale”.
Secondo la Corte dei Conti sarà necessario “rivedere i meccanismi specifici di erogazione degli incentivi fiscali. In primo luogo, la decretazione di urgenza dovrebbe essere evitata perché non consente le necessarie riflessioni e porta a una grande frammentazione normativa, continuamente emendata, come è evidente nel caso del Superbonus. L’esperienza dei recenti bonus edilizi insegna, inoltre, che può essere assai pericoloso per l’equilibrio generale del sistema introdurre meccanismi automatici di incentivo senza apporre limiti di impegno finanziario o una preliminare procedura di prenotazione”.