La scadenza del 31 marzo per registrare le cessioni dei crediti edilizi maturati nel 2022 sul sito dell’Agenzia delle entrate si avvicina.
Per questa ragione il governo sarebbe pronto a dare parere favorevole alla soluzione individuata nei giorni scorsi dal relatore del dl Superbonus, Andrea de Bertoldi (Fdi), che consentirebbe di iscrivere il credito sulla piattaforma dell'Agenzia delle Entrate fin dal momento in cui viene preso in carica dalla banca.
Ci sarebbero anche aperture in favore dell’edilizia libera, delle case popolari e delle onlus, oltre che sul sismabonus per i quali verrebbe concessa una deroga allo stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura.
Nel frattempo una pioggia di emendamenti, circa 300, sono stati presentati in Commissione Finanze alla Camera dove sarà esaminato il dl sulle cessione dei crediti. Tra le proposte avanzate figurano: lo sblocco dei crediti posseduti dalle banche tramite la compensazione con gli F24 con metodo funzionale, frazionabilità del credito e acquisto da parte delle partecipate di Stato; deroga al blocco di cessione e sconto in fattura per i territori terremotati, terzo settore, rigenerazione urbana e barriere architettoniche; proroga di tre mesi, dal 31 marzo al 30 giugno 2023, per la conclusione dei lavori con Superbonus al 110% per le villette e le abitazioni Iacp; possibilità, per i redditi bassi, di usufruire delle detrazioni fiscali maturate per un numero di anni superiore a quello previsto per legge.
Infine in audizione al Senato è intervenuta la vicepresidente di Ance, Vanessa Pesenti con un monito: “lo stock di crediti fiscali incagliati in capo alle imprese di 19 miliardi di euro potrebbe provocare il fallimento di 32.000 imprese e 170.000 disoccupati in più nel settore delle costruzioni, che raddoppiano se si considera l'indotto”. Per queste ragioni ha proposto come misura di carattere straordinario, limitata nel tempo e nella quantità, di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati.