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Superbonus e plusvalenze da cessioni di immobili: stop all'emendamento di Fratelli d’Italia

La commissione Bilancio del Senato ha giudicato inammissibile la proposta emendativa che mirava a rendere più equa la tassazione delle plusvalenze derivanti dalla cessione di immobili sui quali sono stati effettuati interventi agevolati con il Superbonus

martedì 12 novembre 2024 - Alessandro Giraudi

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La commissione Bilancio del Senato ha giudicato inammissibile l'emendamento di Fratelli d’Italia (firmato dai senatori Lavinia Mennuni, Guido Quintino Liris e Matteo Gelmetti) che interveniva sulla tassazione delle plusvalenze derivanti dalla cessione di immobili sui quali sono stati effettuati interventi agevolati con il Superbonus.

Ricordiamo che l'emendamento al decreto-legge Fiscale - Dl n. 155/2024, collegato alla legge di bilancio - è appoggiato dalla FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti D’Affari) ed è il frutto del tavolo di confronto tra associazioni ed esponenti politici svoltosi il 22 ottobre scorso.

Limitare a 5 anni il periodo di imponibilità della plusvalenza

La proposta emendativa interveniva su diversi aspetti della disciplina, chiedendo in particolare di limitare a 5 anni (invece degli attuali 10) il periodo di imponibilità della plusvalenza, di escludere dall’ambito di applicazione della norma gli immobili per i quali il contratto preliminare di compravendita è stato registrato o trascritto entro il 1° gennaio 2024 e di prevedere che, nel caso in cui i lavori di riqualificazione abbiano riguardato esclusivamente le parti comuni dell’edificio e non il singolo immobile, la tassazione della plusvalenza non possa superare l’ammontare del beneficio fiscale goduto.

Inoltre, l'emendamento prevedeva che, per i soggetti che abbiano optato per la cessione del credito, si possano dedurre gli oneri finanziari sopportati in conseguenza di tale cessione e, infine, disponeva che, con decreto del MEF, venga determinato un meccanismo di tassazione della plusvalenza in funzione della effettiva fruizione del Superbonus in dichiarazione dei redditi.

“L’attuale disciplina sulla tassazione sta determinando una contrazione nelle compravendite, rischiando così di rallentare il mercato immobiliare, e quindi l’intero comparto che rappresenta il volano della economia, e oltre il 20% del PIL nazionale. La FIMAA attenziona da tempo tale disposizione e si è attivata da diversi mesi per evidenziare le criticità della norma, sin dall’inizio” ha dichiarato Maurizio Pezzetta, Vicepresidente vicario di FIMAA. “Ringraziamo i vari rappresentanti politici attenti alla questione, e le Associazioni con le quali FIMAA ha sollevato l’attenzione sul tema e che hanno collaborato con noi alla stesura di alcune proposte-chiave per modificare la disciplina. Un particolare ringraziamento va alla Senatrice Mennuni, che sta dimostrando una grande attenzione e sensibilità verso tale questione. Auspichiamo che la proposta emendativa, che punta a garantire maggiore equità e a ristabilire il pieno rispetto del principio del legittimo affidamento tra contribuente e Amministrazione, possa trovare un consenso trasversale nel panorama parlamentare ed essere approvata”.

Leggi anche: “Superbonus e plusvalenze da cessioni di immobili: presentato emendamento al Dl Fiscale

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