Durante l'incontro a Palazzo Chigi tra gli esponenti del governo e le associazioni delle banche Abi, Cdp e Sace per risolvere il problema dei crediti incagliati, le ipotesi sul tappeto riguardano la possibilità di cartolarizzazione o le compensazioni tramite i modelli F24 presentati in banca. Dopo l'incontro sembra aprirsi qualche spiraglio, ma prima di modificare l'attuale normativa il governo si impegna a guardare ai costi e alle eventuali decisioni di Eurostat sui conti pubblici. Con modifiche possibili solo in fase di confronto parlamentare sul decreto.
Il governo ha ribadito, inoltre, "la permanenza dei bonus per l'edilizia nella forma delle consuete detrazioni d'imposta dalla dichiarazione dei redditi". Ma per affrontare il nodo dei crediti incagliati, una "bolla da sgonfiare" - come l'ha definita al tavolo il ministro Giorgetti - da circa "19 miliardi", la strada indicata dal governo e su cui si lavorerà è quella di intervenire attraverso le banche con il meccanismo della compensazione con gli F24. Quindi al momento, secondo quanto riferito dai partecipanti al tavolo, la strada è una soltanto, mentre non si valuta di percorrere le altre ipotesi ventilate in questi giorni, dalle cartolarizzazioni al ricorso a Cdp, fino all'aiuto delle partecipate dello Stato, come Eni ed Enel. Il lavoro, tuttavia, è appena agli inizi. Sulla situazione dei "cosiddetti 'crediti incagliati' il governo rimanda a un nuovo tavolo.