Proroga e semplificazione: questi i due temi cardine sul quale si è sviluppato l’incontro pubblico organizzato ieri, giovedì 6 maggio, dai rappresentanti della filiera edilizia per discutere del Superbonus e delle sue criticità. Alla discussione hanno preso parte anche alcuni esponenti dei partiti politici di maggioranza e opposizione, oltre ai rappresentanti di organizzazioni sindacali e industriali.
Tutti i relatori hanno concordato sul fatto che il Superbonus sia una grande opportunità per il Paese e per il rilancio del settore delle costruzioni, fermo in Italia già prima della pandemia, ma allo stesso tempo chiedono al Governo tempi certi e procedure meno complesse. “Senza un'azione decisa sul Superbonus 110% in tutte le sue emanazioni spegneremo uno dei grandi motori della ripresa del nostro Paese” ha precisato Gabriele Buia, Presidente di ANCE.
Gli esponenti del mondo politico presenti, dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a Enrico Letta segretario del PD, fino al Vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, hanno concordato nel sostenere che la riforma è fondamentale per il futuro del Paese e va subito prorogata fino al 2023.
“Il Superbonus è una misura cara al Movimento 5 stelle, che l’ha ideata e proposta, con il sottosegretario Riccardo Fraccaro. Sull’incentivo il presidente Draghi ha dimostrato ampia disponibilità e un impegno preciso, ora bisogna tradurre l’impegno per iscritto, prevedere subito la proroga al 2023 e risorse aggiuntive – così si è espresso l’ex presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte “padre politico” della riforma, che ha proseguito: “Il Movimento 5 stelle si farà garante dell’estensione al settore turistico e ricettivo del bonus, così da rilanciare un settore duramente colpito dalla pandemia”.
Dal confronto è emersa anche la necessità di utilizzare questa misura per ammodernare l’edilizia popolare e le infrastrutture italiane a rischio sismico e ormai obsolete. In proposito l’Onorevole Bersani ha sottolineato: “Abbiamo difficoltà ad arrivare ai condomini e al patrimonio più deteriorato. In questi anni è mancato un grande piano di piccole opere per creare un effetto lavoro in maniera molecolare”. Sull’importanza di dare al Superbonus un carattere strutturale si è espresso anche Achille Coppola, Segretario del CNDCEC, secondo cui “il Superbonus deve coinvolgere l’edilizia popolare che rischia di essere tagliata fuori per la mancanza di disponibilità e di consulenza da parte dei professionisti”.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Sulle difficoltà che l’incentivo ha incontrato nella sua attuazione la maggior parte dei relatori non ha dubbi: l’eccesso di burocrazia rischia di bloccare un intervento che può trainare il Paese fuori dalla crisi. “Vi è nel nostro Paese un atteggiamento generale di diffidenza – sostiene il sottosegretario Riccardo Fraccaro – che porta a un’eccessiva normazione e a mille interpelli dell’Agenzia delle Entrate”. Secondo Bersani, “la soluzione si trova nel D.L. Semplificazioni, dobbiamo intervenire lì. Per la proroga, è chiaro che bisogna trovare il modo di dare certezza, ma non puoi dare 7-10 miliardi con un emendamento. Bisogna formalizzare l'impegno e poi riempirlo con la legge di Bilancio".
13 mila interventi e 1,6 miliardi di tiraggio
Secondo i dati dell’ultimo monitoraggio di Enea e MiSE, illustrati durante l’intervento, al 28 aprile risultano quasi 13 mila interventi relativi al Superbonus, corrispondenti a oltre 1,6 miliardi di euro: un aumento, in sole due settimane, del 26,8% in termini di numero e del 36% nell’importo. Proprio questi dati positivi rendono necessaria una proroga dei termini, che ad oggi nel Pnrr non c’è: secondo Buia, questa situazione “rischia di bloccare i cantieri e l’occupazione: non si può pensare che in questo clima di incertezza si possano programmare attività, investimenti, assunzioni.”
Per rivedere l'evento, clicca qui.