La Cpl Concordia ha avviato l'iter per la cassa integrazione di un centinaio di lavoratori (su 1.800) a seguito della vicenda che ha visto la cooperativa modenese finire nell'inchiesta sulle tangenti per la metanizzazione di Ischia che ha portato all'arresto, tra gli altri, dell'ex presidente Roberto Casari.
La cooperativa è stata esclusa dalla white list richiesta per la partecipazione a bandi e appalti pubblici.
“Un aspetto fondamentale per comprendere la situazione è rappresentato dalla natura stessa dei contratti del portafoglio Cpl che, nella maggioranza dei casi, sono pubblici e pluriennali”, ha spiegato il consigliere delegato Elio Cirelli.
“La revoca di questo tipo di contratti determina di fatto un'esclusione dal mercato. Potrebbe non trattarsi solamente di un pit-stop di qualche mese. Venendo a mancare questo tipo di clienti le conseguenze sarebbero pesantissime per l'azienda in termini di mercato, di alta tecnologia, di patrimonio creato in oltre 100 anni di storia”, ha ricordato Cirelli.
Il consiglio di amministrazione di Cpl Concordia sollecita “l'impegno congiunto e il sostegno di tutte le parti sociali, in particolare delle istituzioni, perché non consentano che vada disperso un patrimonio di centinaia di posti di lavoro, con gravi ripercussioni sul tessuto sociale e produttivo della Provincia di Modena, già duramente colpito dal terremoto del 2012, e di tanti altri territori in cui l'azienda opera”.