Dal 1 luglio 2014 l'Autorità per l'Energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha introdotto la nuova tariffa ''D1'', che può essere applicata, a livello sperimentale e su base volontaria, ai soli clienti domestici che riscaldano la propria casa utilizzando esclusivamente pompe di calore elettriche. Si tratta di una tariffa di rete dedicata per ora solo a clienti domestici caratterizzati da un alto livello di efficienza energetica e che risulta più aderente agli effettivi costi dei servizi di rete.
Il punto sulla sperimentazione tariffaria per clienti domestici con pompa di calore è stato fatto di recente dall'Ing. Emanuele Regalini dell'Unità Regolazioni caratteristiche e innovative della Direzione Infrastrutture, unbundling e certificazione dell'Aeegsi, nel corso del convegno mcTER del 27 marzo scorso.
ELEMENTI CHIAVE DELLA SPERIMENTAZIONE. Gli elementi chiave della sperimentazione sono i seguenti: adesione volontaria dei clienti; limitazione ai soli clienti domestici che utilizzano pompe di calore elettriche nell’abitazione di residenza come principale sistema di riscaldamento individuale delle proprie abitazioni; applicazione della tariffa D1; assenza della necessità di installare un nuovo punto di prelievo dedicato alla PDC; sistema di monitoraggio dei consumi elettrici; termine della sperimentazione fissato alla fine dell’attuale periodo di regolazione tariffaria (31 dicembre 2015); nessuna limitazione tecnologica (né sul tipo di PDC elettrica né sul tipo di impianto di distribuzione/emissione del calore).
Dai primi risultati, ancora provvisori, relativi all’attuazione del test tra il 1 luglio e il 15 ottobre 2014, emerge che i venditori del mercato libero aderenti alla sperimentazione sono stati solo 16 (oggi sono 27).
Le famiglie aderenti sono circa 700 equivalenti a più di 2200 persone e a più di 106.000 mq di abitazioni riscaldate, i cui dati sono stati raccolti da 28 imprese di distribuzione. Più di metà degli impianti è stato installato nel biennio 2012-2013, e 2 impianti su 3 sono ubicati nelle regioni del Nord Italia. Nel 38% dei casi sono state richieste a Enea le detrazioni fiscali 55/65%.
TIPOLOGIE DI FORNITURE ELETTRICHE. Quasi metà dei contratti di fornitura elettrica ha una potenza impegnata di 6 kW. Nel 12% dei casi il punto è dedicato alla sola pompa di calore, al quale quindi, prima della sperimentazione, era applicata una tariffa di tipo “BT altri usi”.
TIPOLOGIE DI IMPIANTI. Più di metà degli impianti è costituita da impianti di tipo aria-acqua, con COP nominali compresi tra 2,4 e 6,8 (media 4,2). Oltre il 60% delle famiglie aderenti dichiara di avere installato in casa anche un impianto fotovoltaico.
LE DIFFICOLTÀ EVIDENZIATE FINORA. Le imprese di vendita sul mercato libero – ha spiegato al convegno l'Ing. Emanuele Regalini dell'Autorità per l'energia – hanno dimostrato una iniziale scarsa partecipazione, con poche adesioni e poco risalto sui siti internet.
Difficoltà si sono rilevate soprattutto nella raccolta dei nuovi libretti di impianto compilati in modo corretto. Inoltre, non sempre accurate sono le verifiche preliminari di completezza/correttezza delle richieste dei clienti, da compiere a cura delle imprese di vendita in base alla checklist di cui all’allegato 4 della Determina 9/2014-DIUC.
Sono state registrate difficoltà anche nella corretta predisposizione da parte dei distributori dei database contenenti dati anagrafici, di contesto e di monitoraggio, secondo i tracciati record forniti in allegato alla Determina 21/2014-DIUC.
L’ADESIONE DA PARTE DI IMPRESE DI VENDITA E DI CLIENTI È POSSIBILE FINO AL 31 DICEMBRE 2015. Le condizioni economiche definite nella delibera 205/2014/R/eel (tariffa D1) rimangono valide fino alla fine del 2015. Dal 1 gennaio 2016 (avvio del nuovo Periodo Regolatorio) ai clienti aderenti vengono applicate condizioni economiche in grado di garantire uno scostamento minimo rispetto all’aggiornamento della tariffa D1, qualora una tariffa di simile struttura non venga applicata alla generalità dei clienti domestici.
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