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Tariffe elettriche, addio alla progressività

Nel documento di consultazione 34/2015/R/eel si delinea il superamento dell'attuale struttura tariffaria progressiva e il suo allineamento ai costi dei servizi

lunedì 16 febbraio 2015 - Redazione Build News

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Il decreto legislativo n. 102/2014 di recepimento della direttiva europea 2012/27/UE sull'efficienza energetica dispone che l'Autorità per l'energia ridisegni le tariffe elettriche “con l’obiettivo di superare la struttura progressiva rispetto ai consumi e adeguare le predette componenti ai costi del relativo servizio, secondo criteri di gradualità”.

Il superamento dell'attuale struttura tariffaria progressiva e il suo allineamento ai costi dei servizi è delineato nel Documento di consultazione 34/2015/R/eel che si inquadra nell'ambito del procedimento volto alla riforma delle tariffe dei servizi di rete (trasmissione, distribuzione e misura) dell'energia elettrica e delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema per i clienti domestici in bassa tensione, secondo i criteri fissati dal decreto legislativo n.102/2014.  

E' possibile inviare commenti e osservazioni agli orientamenti del documento per la consultazione 34/2015/R/eel entro il 16 marzo 2015 utilizzando l'apposito modulo disponibile sul sito dell'Autorità. 

ADDIO ALLA TARIFFA PROGRESSIVA. Si tratta di superare “la struttura tariffaria introdotta circa quarant'anni fa in un contesto del sistema elettrico radicalmente diverso da quello attuale quando, a seguito degli shock petroliferi degli anni '70, si era impostato un programma di austerità energetica che per l'elettricità prevedeva una penalizzazione per chi aumentava i propri consumi, attraverso bollette con prezzi con una struttura progressiva. Nel corso di questi quattro decenni – ricorda l'Autorità - il panorama socio-economico e gli indirizzi di politica energetica sono profondamente cambiati, orientandosi verso una sempre maggiore attenzione all'efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale, che il vettore elettricità è più idoneo a promuovere di altre fonti”.

“La riforma, con il superamento della attuale struttura tariffaria progressiva ed il suo allineamento ai costi dei servizi, si incardina proprio in un percorso di crescita energetica ed economica del Paese anche ambientalmente sostenibile, consentendo alle tecnologie basate sul vettore elettrico installate nelle case degli italiani di diventare alternative rispetto a quelle basate su fonti fossili. Si pensi, per esempio, ai veicoli elettrici, alle pompe di calore elettriche sia per riscaldamento sia per produzione di sola acqua calda sanitaria o alle piastre a induzione per cucinare.

Nel contempo, l'eliminazione delle citate penalizzazioni del vettore elettrico ha come conseguenza – sottolinea l'Aeegsi - l'aumento della penetrazione delle fonti rinnovabili. Infatti il vettore elettrico è quello maggiormente compatibile ed integrabile con le fonti rinnovabili, sia nella produzione di energia elettrica all'ingrosso - a cui oggi le rinnovabili contribuiscono per oltre il 30% - che negli usi finali in cui consente una sempre maggiore diffusione di tecnologie direttamente alimentate da fonti rinnovabili (per esempio pannelli solari, piccolo eolico, pompe di calore).

E questo è possibile con tariffe che inducano scelte razionali nell'ottica del contenimento dei consumi dell'energia complessiva nelle abitazioni - secondo il principio di più energia autoprodotta in loco, meno bisogno anche di altre fonti da approvvigionare - e che diano ai consumatori segnali dei costi dei servizi, come prospettano le opzioni relative alla struttura dei corrispettivi elettrici consultate nel documento 34/2015/R/eel”.

LE OPZIONI. Al fine di contribuire all'efficientamento del sistema e alla diffusione della green-white economy, l'Autorità considera diverse opzioni per la riforma delle tariffe di rete e delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali per i clienti domestici di energia elettrica, individuando una riforma volta anche ad aumentare l'equità del sistema all'interno della stessa categoria dei clienti domestici oggi pervasa da un forte sussidio interno, rendendo ciascun cliente responsabile dei propri consumi. Questo con l'abolizione della struttura progressiva e dei sussidi incrociati, che oggi ha portato a favorire i bassi consumi senza alcun fondamento nell'ipotesi che bassi consumi siano correlati a bassi redditi.

La riforma prospettata nel documento per la consultazione incentiva il comportamento virtuoso dei consumatori, attraverso l'ottimizzazione della potenza impegnata, ovvero la "portata" massima di energia consumabile in un certo periodo di tempo che è funzione degli apparecchi installati nelle case e del comportamento d'uso dell'energia del consumatore finale. Una più accorta individuazione del livello di potenza da impegnare contrattualmente, ossia l'individuazione del livello di potenza più coerente con le esigenze di ciascun cliente, potrebbe indurre il consumatore a risparmiare anche sulla quota fissa della tariffa di rete. Tutto ciò potrebbe essere possibile con una maggiore consapevolezza del livello di potenza effettivamente utilizzato, con l'introduzione di ulteriori livelli di potenza oltre gli attuali (per es. 2,5 3,5 kW; 4 kW; oltre al e e 4,5 kW attuali) e rendendo meno onerosa la variazione contrattuale di potenza; tutte opzioni previste nella riforma in fase di consultazione. 


Il documento dell'Autorità considera per le diverse opzioni le stime di impatti su 6 clienti "benchmark" che rappresentano diversi gruppi in funzione delle loro caratteristiche (consumi, residenza, potenza impegnata...). Per ciascuna opzione il documento fornisce una valutazione dei benefici in termini multi-obiettivo secondo la metodologia di Analisi di impatto della regolazione (AIR), considerando, per ciascuna opzione, la conformità al decreto legislativo n. 102/2014 che ha fissato i criteri di recepimento della direttiva europea sull'efficienza energetica, l'accettabilità diffusa - ossia la variazione di spesa conseguente -, il conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica, lo stimolo a comportamenti virtuosi, la semplificazione e prevedibilità, e gli effetti di redistribuzione degli oneri generali. 


FORME DI GRADUALITÀ. Poiché la riforma comporta variazioni alla spesa attuale per i diversi gruppi di consumatori, sono individuate forme di gradualità per l'introduzione della riforma e l'introduzione di nuovi criteri per il bonus sociale per le famiglie disagiate, il vero "ammortizzatore" per chi non è in grado di pagare la bolletta energetica a causa di difficoltà economiche attestate dal livello di reddito in luogo dell'obsoleta equazione "bassi consumi elettrici=stato di disagio economico".

Relativamente alla gradualità, che rappresenta un importante ammortizzatore degli effetti per tutti i clienti domestici, le leve a disposizione dell'Autorità portano ad individuare un percorso - che sarà oggetto di una seconda consultazione entro la pausa estiva - che, partendo dal 1 gennaio 2016, si sviluppi progressivamente nell'arco di due anni, e che consenta di stabilizzare a regime la struttura tariffaria riformata dal 1°gennaio 2018.

BONUS SOCIALE. Relativamente al bonus sociale nel documento di consultazione sono analizzate le conseguenze attese per i titolari di bonus per disagio economico rispetto alle diverse opzioni presentate in merito alla riforma delle tariffe elettriche. Vengono quindi presentate alcune ipotesi di possibili interventi correttivi alla disciplina, che integrano le proposte già formulate dall'Autorità per allargare la platea dei beneficiari e per semplificare il meccanismo relativo (segnalazione 273/2014/I/com).

Le diverse ipotesi analizzate nel documento, al fine di una successiva segnalazione al Governo e al Parlamento, sono volte ad aumentare la percentuale di risparmio per i beneficiari (dal 20% della spesa al netto delle imposte al 30% o al 40% per tutti i beneficiari), ad articolare i bonus e la percentuale di risparmio in funzione del profilo di consumo del cliente e della numerosità del nucleo familiare (per garantire che anche in presenza della riforma sia introdotto un livello di spesa maggiore dell'attuale), e a ridurre le componenti fiscali (accisa) o parafiscali (oneri generali) in funzione degli incrementi di spesa correlati alla riforma delle tariffe elettriche.

Leggi anche: “Riforma delle tariffe di rete, in consultazione gli orientamenti dell'Autorità

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