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Tassazione sugli immobili e riforma catasto, l'Ance in audizione alla Camera

Occorre attuare il principio di invarianza del gettito per evitare che un aumento incontrollato dei valori catastali faccia schizzare alle stelle il prelievo sugli immobili

giovedì 8 ottobre 2015 - Redazione Build News

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Se la riforma del catasto “non viene indirizzata a correggere le sperequazioni delle rendite, senza incidere ulteriormente sul carico fiscale, potrebbe tradursi in una sovrastima dei valori catastali, soprattutto per i nuovi fabbricati già sopravvalutati, con il conseguente aumento dei valori imponibili”.

Lo ha evidenziato l'Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) in un'audizione in Commissione Finanze della Camera.

RISCHIO DI EFFETTI DEVASTANTI CON L'AUMENTO INCONTROLLATO DEI VALORI CATASTALI. Secondo l'Associazione, un incremento non controllato dei valori catastali avrebbe effetti devastanti, poiché si tradurrebbe in un'impennata della tassazione sugli immobili. È quindi “indispensabile dare attuazione al principio di invarianza di gettito”.

“Nelle more dell'approvazione dei nuovi valori catastali, che saranno posti a base del prelievo, occorre pervenire ad un riordino del sistema di tassazione degli immobili che riporti il peso fiscale a livelli accettabili”, chiede l'Ance. “Con questa necessaria premessa, il principio di invarianza dovrà essere garantito sia per le nuove costruzioni e gli edifici riqualificati, sia per i fabbricati 'usati', già accatastati. Tenuto conto, quindi, che la riforma del catasto comporterà un generalizzato aumento dei valori immobiliari (in particolare per i fabbricati 'usati'), il principio dell'invarianza di gettito si potrà realizzare – osserva l'Associazione dei costruttori - solo riducendo in modo adeguato tutte le aliquote d'imposta, in un'ottica di maggior equità dell'imposizione, funzionale al reale valore di mercato dei fabbricati”.

IN TRE ANNI +143,5% LE TASSE SUGLI IMMOBILI. L'Ance ha calcolato che, in soli tre anni, la pressione fiscale sul possesso degli immobili è aumentata del 143,5%: è infatti passata dai 9,8 miliardi di euro del 2011, quando era in vigore l'Ici, ai 23,9 miliardi del mix Imu-Tasi del 2014.

ITALIA TERZA IN UE PER TASSAZIONE IMMOBILIARE. Per i costruttori il proposito del Governo di ridurre la tassazione sulla casa è “non solo opportuna ma assolutamente necessaria”. Secondo i dati Ocse, in Italia il prelievo fiscale sulla proprietà immobiliare è tra i più alti in Europa: è pari a circa l'1,5% del Pil contro una media europea dell'1,1%. Solo Francia (2,5%) e Regno Unito (3,2%) superano l'Italia.

Leggi anche: Riforma del catasto slittata, Orlandi (Ag. Entrate): “Banche dati riallineate”

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