Si è tenuto presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il terzo appuntamento sul Piano casa, con la costituzione dei gruppi lavoro. In particolare, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri è stato chiamato a dare il proprio contributo nel Tavolo sul riordino e semplificazione delle procedure relative alla disciplina edilizia/urbanistica. Le attività saranno legate alla riforma del TU per l’edilizia e per il riordino delle norme in materia di edilizia residenziale pubblica.
Gli orientamenti generali
Nella riunione gli esperti hanno condiviso alcuni orientamenti generali cui uniformare il lavoro dei singoli Tavoli: semplificazione normativa, semplificazione procedurale in capo alle singole amministrazioni locali in tema di edilizia, norme che incentivino la riqualificazione e la trasformabilità del costruito esistente in una prospettiva di contenimento del consumo di suolo e di riqualificazione del patrimonio edilizio più vetusto, “attualizzazione” della pianificazione degli interventi di edilizia pubblica residenziale e di social housing al mutato contesto sociale ed economico del Paese.
Come più volte sottolineato dai rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture, l’obiettivo è di giungere a proposte di testi normativi e linee guida su argomenti differenti, ma fortemente interconnessi, capaci di rispondere alle effettive esigenze dei molteplici stakeholder che presidiano tali materie, dalle Amministrazioni locali agli operatori del comparto delle costruzioni, dai professionisti tecnici agli Enti di gestione dell’edilizia pubblica residenziale.
Urgente approvare un nuovo Testo unico dell’edilizia
Durante la riunione la Consigliera del CNI, Irene Sassetti, ha sottolineato l’assoluta urgenza di procedere all’approvazione di un nuovo Testo unico dell’edilizia, attualizzando le norme ad un contesto economico mutato rispetto a quello in cui furono varate le precedenti norme dpr 380/2001. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, d’altra parte, ha già definito una serie di principi, condivisi con il Consiglio Nazionale degli Architetti, su cui basare la legge delega propedeutica all’approvazione del nuovo Testo unico delle costruzioni.
Piano casa non solo per gli strati sociali a basso reddito
Il CNI ha poi manifestato, ancora una volta, il proprio interesse ad intervenire ed a supportare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nella definizione di un “Piano casa”, in grado di andare incontro non solo ad una sempre elevata domanda di alloggi a prezzi contenuti, ma di soddisfare il fabbisogno di alloggi proveniente da strati sociali non solo a basso reddito ma anche da un ceto medio con esigenze abitative nuove rispetto al passato.
“Consideriamo quanto mai opportuni i tavoli di confronto istituiti presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – afferma la Consigliera del CNI, Irene Sassetti - perché pongono l’accento su due esigenze stringenti e, direi, ormai improcrastinabili: giungere rapidamente ad una riforma del DPR 380/2001, ovvero del TU dell’Edilizia, e procedere ad una sostanziale revisione e riorganizzazione dei piani e delle sottostanti politiche per l’edilizia pubblica residenziale, che deve progressivamente virare verso un perimetro più ampio ed articolato rispetto a quello del passato, configurandosi come un piano per il social housing in senso lato. Sulla riforma del DPR 380/2001 il CNI dispone già di proposte normative che sottoporremo al dibattito nel Tavolo di confronto. Sulla proposta di “riformulazione” di un Piano casa per l’Italia già il Centro Studi del CNI ha trasmesso agli uffici del MIT, nello scorso mese di gennaio, un breve documento con prime ipotesi per un nuovo “percorso programmatico”. Siamo convinti, come credo lo sia il MIT, che l’edilizia residenziale pubblica rappresenti un vero investimento sociale capace di rispondere ai bisogni di vasti strati della popolazione. E’ un discorso interessante che va affrontato sia con una chiara visione politica di lungo termine che con approfondimenti tecnici su cui la nostra categoria può dare un significativo contributo. Dalle analisi del nostro Centro Studi è emersa la necessità di capire esattamente lo stato del costruito in ambito ERP, per comprendere se vi siano i margini per ristrutturazioni profonde o per l’abbattimento e la ricostruzione. Ma estremamente interessante è soprattutto il tema di eventuali rigenerazioni di quartieri periferici in cui si apre al social housing, ovvero ad alloggi ed edifici di buona qualità, a prezzi “calmierati” destinati non necessariamente solo a famiglie a basso reddito ma a lavoratori, studenti o persone anziane.”
Rigenerazione urbana e sostenibilità del processo costruttivo
In questo senso, dall’incontro è emerso come i due temi principali, ovvero quello del nuovo TU dell’edilizia e quello del Piano casa, siano fortemente intrecciati con altre tematiche essenziali e principi cui i Tavoli di lavoro si concentreranno. Sono chiamate in causa, infatti, norme che favoriscono la rigenerazione urbana e diventa essenziale elaborare delle linee guida che “innestino” nelle norme tecniche dei principi di sostenibilità del processo costruttivo oltre principi che spingano le Amministrazioni locali a privilegiare il riuso e la trasformabilità degli edifici esistenti rispetto ad altri interventi.
Il CNI, infine, ha ribadito la necessità di una legge nazionale sulla rigenerazione urbana per fare in modo che temi quali il cambiamento climatico, la sostenibilità e il recupero delle aree dismesse rientrino in un quadro normativo in grado di produrre risposte concrete ed efficaci.