I Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) hanno inviato alla Commissione Europea lo scorso 30 giugno il testo definitivo del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), aggiornando la prima proposta trasmessa a giugno 2023 e sulla quale Bruxelles aveva denunciato alcune lacune e una scarsa ambizione.
Cosa dice il PNIEC?
Il PNIEC fissa gli obiettivi, le misure e le scadenze per l’Italia relative a energia e clima. La prima e più importante scadenza è quella del 2030. Data entro la quale devono essere raggiunti i traguardi indicati nei piani Europei RePowerEU e in particolare nel cosiddetto “FitFor55” (piano per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990). Nelle sue dichiarazioni a caldo, il Ministro Pichetto Fratin ringrazia quanti hanno collaborato a questo prezioso lavoro che dovrebbe tracciare la nostra strada energetica e climatica per il futuro. Anche il Tavolo Tecnico Geotermia (TTG), coordinato dall’Unione Geotermica Italiana (UGI) e dall’Associazione Italiana Riscaldamento Urbano (AIRU), ha partecipato nei mesi scorsi a diversi incontri al MASE presentando una proposta articolata di piano nazionale di azione per la geotermia a sostegno degli obiettivi di sicurezza e transizione energetica del Paese.
Il TTG riconosce come positivi alcuni passaggi del nuovo testo del PNIEC, come ad esempio la volontà di introdurre un apposito fondo di garanzia per la geotermia per ridurre il rischio in carico agli operatori, ma al contempo esprime sorpresa perché il documento non recepisce ancora la Delibera approvata quasi all’unanimità dal Parlamento Europeo lo scorso gennaio 2024 per costruire una strategia europea di lungo termine per la valorizzazione della geotermia nelle sue diverse forme, né rispetto al Net-Zero Industry Act, approvato in aprile 2024, per sostenere il salto di scala nella produzione di tecnologie innovative, quali strumenti privilegiati per accelerare la transizione: la geotermia è uno di questi.
Gli obiettivi dell’Italia
Il sistema elettrico europeo è integrato, senza frontiere. È quindi su base europea che una programmazione efficace deve impostare la decarbonizzazione, e ciascun Paese deve contribuire alla sua attuazione puntando in maniera decisa all’utilizzo delle risorse maggiormente disponibili sul proprio territorio.
Per accelerare lo sviluppo della geotermia per la transizione, con orizzonti al 2030 e 2050, il TTG ritiene cruciale:
- una chiara visione strategica di medio-lungo termine;
- l’individuazione delle misure concrete per rimuovere le barriere all’utilizzazione di questa importante forma di energia rinnovabile nelle sue diverse applicazioni (produzione elettrica, riscaldamento/raffrescamento in circuito aperto e con pompe di calore, teleriscaldamento efficiente);
- obiettivi di crescita della capacità di generazione di calore e energia elettrica, in linea con i progetti, permessi e investimenti indicati dagli sviluppatori industriali.
Per la produzione geotermoelettrica, ad esempio, “l’Italia dovrà raggiungere al 2030 una potenza da fonte rinnovabile di 131 Gigawatt…. di cui solo 1 Gigawatt da fonte geotermica”, a fronte di proposte e richieste del Tavolo Tecnico di 1,295 GW di potenza efficiente lorda al 2030. Rispetto a queste proposte nulla si evince dalla lettura del PNIEC che peraltro, sembra non mettere sufficientemente in luce il ruolo fondamentale della geotermia (fonte nazionale e rinnovabile) nella stabilizzazione della rete elettrica e nel risparmio energetico degli edifici.
Lo Studio Strategico sulla geotermia a zero emissioni, realizzato recentemente dal “Think Tank” The European House Ambrosetti, ha stimato il contributo potenziale della fonte Geotermica in Italia pari al 10% della domanda interna di Energia Elettrica al 2050.
La risposta del Tavolo Tecnico Geotermia
La prima generazione di energia elettrica da fonte geotermica avvenne il 4 luglio del 1904, in Italia, esattamente 120 anni fa. L’Italia è Paese UE con le maggiori competenze tecniche in materia e l’unico a disporre di risorse naturali consistenti, affidabili, stabili e sostenibili. È fondamentale quindi andare oltre le timide ambizioni di crescita che il PNIEC attribuisce a questa fonte, assai più prudenti di quelle, ad esempio, di Francia e Germania dove si mira a triplicare la produzione da fonte geotermica entro il 2030, e fare un salto di qualità anche nelle previsioni, garantendo a questa tecnologia matura la necessaria spinta a medio e lungo termine.
Scarse indicazioni su riscaldamento e raffrescamento rinnovabile
Un altro importante punto su cui il TTG esprime rammarico riguarda le scarse indicazioni relative ai sistemi di Riscaldamento e Raffrescamento Rinnovabile e in particolare al mancato riconoscimento dell’enorme potenziale di sviluppo del teleriscaldamento alimentato da fonte geotermica. Secondo un recente Studio condotto dal Politecnico di Milano, infatti, il potenziale di crescita del teleriscaldamento è stimato oltre 5 volte la dimensione attuale e la geotermia rappresenta la fonte principale con oltre il 32%, contribuendo in modo strutturale alla decarbonizzazione e all’efficientamento del parco immobiliare delle nostre città. Questi sistemi sono in grado di sostituire completamente e validamente la domanda attuale di combustibili fossili per usi termici negli edifici. In questo campo, la geotermia a Bassa Entalpia e il Geoscambio, unitamente alle infrastrutture di teleriscaldamernto efficiente e a quelle per lo stoccaggio termico stagionale, offrono soluzioni definitive soprattutto in ambito urbano, ma richiederebbero organizzazione, visione e pianificazione.
Le modalità di assegnazione degli obiettivi
Un’osservazione generale di natura puramente tecnica riguarda poi la modalità di assegnazione degli obiettivi: secondo il TTG per le Fonti Energetiche Rinnovabili ha poco senso parlare di Potenza nominale di targa (GigaWatt) degli impianti, perché rende poco confrontabili tra loro le diverse Fonti che presentano differente disponibilità diurna e stagionale. Meglio sarebbe iniziare a parlare sempre e solo di Potenza efficiente media o, meglio, di Energia prodotta su base annua (TeraWattora all’anno).
L’auspicio del Tavolo Tecnico è quello di: “Mettere in atto, nel prossimo futuro, le fondamentali e conseguenti azioni per velocizzare gli iter autorizzativi che sono uno degli elementi cruciali per lo sviluppo di tutti i settori delle Rinnovabili e non al solo del geotermoelettrico. Nel garantire la disponibilità a migliorare e a mettere a terra tutte le misure necessarie per la transizione, il TTG comunica di voler attivare le strutture di EGEC (European Geothermal Energy Council) affinché si adoperi verso la nuova Commissione EU, perché formuli le necessarie osservazioni e solleciti le opportune modifiche e integrazioni al testo del PNIEC presentato dal nostro Governo”.