Il Ministero dei beni culturali ha pubblicato nelle pagine web relative ai tax credit digitalizzazione e tax credit riqualificazione – clicca qui - le Determinazioni e i Decreti direttoriali di approvazione degli elenchi delle domande ammesse al beneficio del riconoscimento del credito d’imposta ex artt. 9 e 10 D. L. 83/2014, relativamente agli esercizi finanziari 2014 e 2015.
Nell'avviso del 19 luglio il Mibact rammenta che “per le imprese incluse nei suddetti elenchi, le relative graduatorie hanno valore di notifica del provvedimento di ammissione e pertanto i rappresentanti legali delle medesime imprese possono procedere alla richiesta compensativa del credito d’imposta nelle modalità previste dagli artt. 9 e 10 del D. L. 83/2014 e dai DD. MM. 12 febbraio 2015 e 7 maggio 2015”.
Dalla data del presente avviso “gli interessati potranno presentare avverso tali provvedimenti ricorso giurisdizionale al T.A.R. Lazio con sede a Roma entro 60 giorni, ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni per i soli vizi di legittimità, o presentare Istanza in autotutela tramite p.e.c. presso l’indirizzo: mbac-dg-t.servizio1@mailcert.beniculturali.it della Direzione generale Turismo, Servizio I – Organizzazione e funzionamento”.
L’elenco relativo ai tax credit riqualificazione 2015 (esercizio finanziario 2014) “riporta le imprese beneficiarie del riconoscimento del credito d’imposta fino a capienza del fondo messo a disposizione dallo Stato (€ 18.000.000,00 per gli interventi e € 2.000.000,00 per l’acquisto di solo mobilio). Le imprese che, pur rientrando all’interno della capienza del fondo, non sono state ammesse al riconoscimento per mancanza di uno dei requisiti soggettivi, oggettivi o formali richiesti, riceveranno provvedimento di diniego, avverso il quale l’interessato potrà presentare ricorso nelle modalità ivi indiciate”.
L’elenco relativo ai tax credit riqualificazione 2016 “include tutte le domande che, sulla base dei requisiti soggettivi, oggettivi e formali, sono state ritenute ammissibili al credito d’imposta, riconosciuto tuttavia – come riportato nel medesimo elenco – fino a capienza del fondo messo a disposizione dallo Stato per l’esercizio finanziario 2015 (€ 45.000.000,00 per gli interventi e € 5.000.000,00 per l’acquisto di solo mobilio). Le imprese non incluse nell’elenco relativo ai tax credit riqualificazione 2016, per mancanza di uno dei requisiti soggettivi, oggettivi o formali richiesti, riceveranno provvedimento di diniego, avverso il quale l’interessato potrà presentare ricorso nelle modalità ivi indiciate”.
Per le restanti graduatorie tax credit digitalizzazione 2015 e 2016 “le imprese non incluse negli elenchi, per mancanza di uno dei requisiti soggettivi, oggettivi o formali richiesti, riceveranno provvedimento espresso di diniego, avverso il quale l’interessato potrà presentare ricorso nelle modalità ivi indiciate”.