Gli interventi di recupero e consolidamento, anche se limitati soltanto ad alcune parti della struttura architettonica complessiva, devono anche essere finalizzati al miglioramento sismico. In alternativa ai materiali e alle tecniche di rinforzo tradizionali esistono ora materiali polimerici fibrorinforzati (fibre reinforced polymer, conosciuti anche con l’acronimo FRP) per il consolidamento mediante placcaggio di elementi curvi come archi e volte, e il rinforzo a taglio e/o a flessione di pannelli murari.
Con FRP si indica un’ampia gamma di materiali compositi sviluppati recentemente, costituiti da una matrice polimerica di natura organica con la quale viene impregnato un rinforzo in fibra continua con elevate proprietà meccaniche. Questi materiali offrono una serie di vantaggi: elevate prestazioni meccaniche, basso impatto architettonico, alta durabilità, facilità di applicazione e reversibilità degli interventi. I calcestruzzi rinforzati con FRP si ottengono associando alle strutture in calcestruzzo armato normale o precompresso tessuti, barre, lamine e nastri in materiale composito fibrorinforzato. L’associazione dei due materiali è utilizzata sempre più di frequente per il recupero di strutture esistenti, evitando così la demolizione delle stesse.
L'INTERVENTO. Un esempio concreto di applicazione di FRP è costituito dall’intervento effettuato sulle strutture del Liceo Ginnasio Dante Alighieri di Gorizia. Il nucleo dell’edificio attuale risale al 1629 e negli anni ’90 la storica sede di Palazzo Formentini era già stata restaurata, per conservarne il pregio architettonico e garantire la funzionalità didattica. Quest’anno, nell’ottica di una riqualificazione rispettosa delle norme antisismiche, committente e progettista hanno interpellato l’Assistenza Tecnica Mapei per intervenire sulla parte dell’edificio realizzata in tempi più recenti, per un problema di sfondellamento dei solai.
L’intervento consigliato ha previsto l’impiego di MAPEWRAP EQ SYSTEM, un sistema sviluppato per distribuire i carichi dinamici su elementi non strutturali particolarmente fragili. Il sistema viene considerato come un “wallpaper” grazie alla sua capacità di adattarsi a qualsiasi forma geometrica. Nel caso specifico, il sistema aveva la funzione di connettere efficacemente i vari pannelli in muratura (superficie totale 750 m2) con il telaio in calcestruzzo armato.
Per evitare un eventuale ribaltamento in caso di sisma e aumentare il tempo di evacuazione della struttura in caso di terremoto, durante l’intervento si è proceduto ad assicurare tutto il tamponamento rispetto all’interfaccia fra la muratura e il telaio in calcestruzzo armato. Inizialmente dal solaio è stata rimossa la finitura superficiale sino a raggiungere l’intonaco, che doveva presentarsi meccanicamente resistente e privo di parti danneggiate.
Di seguito sulle superfici oggetto dell’intervento è stato applicato a rullo il primo strato di MAPEWRAP EQ ADHESIVE, adesivo monocomponente all’acqua a base di dispersione poliuretanica a bassissime emisssioni di sostanze organiche volatili (VOC). Dopo questa operazione lungo ogni singola superficie è stata posizionata l’armatura bidirezionale in fibra di vetro apprettata MAPEWRAP EQ NET.
È seguita una seconda applicazione a rullo di MAPEWRAP EQ ADHESIVE in modo da impregnare completamente il tessuto di rinforzo. Dopo circa 24 ore, le superfici sono state livellate con rasatura con la malta cementizia monocomponente PLANITOP 210. Una volta rasate, le superfici sono state primerizzate con il fondo a base di resine acriliche micronizzate in dispersione acquosa MALECH, e i giorni successivi è stata stesa l’idropittura lavabile a base di resine acriliche modificate DURSILITE.