Acimall rende noti i risultati dalla abituale analisi congiunturale trimestrale, dedicata al periodo aprile-giugno 2019, dalla quale emerge con chiarezza la conferma dei trend ormai noti: il mercato domestico, passata la “febbre da agevolazioni” legata alle varie disposizioni in tema di ammortamenti ma soprattutto a “industria 4.0”, torna a livelli “normali”. Ovviamente in attesa di vedere quali esiti potranno avere il “Decreto Crescita” e le misure a favore delle piccole e medie imprese che contiene…
La contrazione si avverte anche nelle esportazioni, condizionate dalla stagnazione della economia tedesca e dalle note, altalenanti vicende nei rapporti economici fra Cina e Stati Uniti.
Le cifre parlano chiaro: secondo la consueta indagine curata dall’Ufficio studi di Acimall – l’associazione confindustriale che rappresenta il settore – gli ordini di macchine e attrezzature per l’industria del legno e la produzione di mobili segnano il 14,4 per cento in meno rispetto allo stesso trimestre 2018. Cala, come dicevamo, la domanda estera (meno 7,1 per cento; era il meno 10,2 nel trimestre precedente) e ancora di più quella nazionale (meno 36,3 per cento; meno 14,5 nel gennaio-marzo 2019).
Il carnet ordini è pari a 2,8 mesi (erano 3,7 a fine marzo) e dall’inizio dell’anno si evidenzia un aumento dei prezzi dell’1,2 per cento. Anche per questo trimestre, come per il precedente, il fatturato è comunque in controtendenza rispetto agli ordini e mostra una crescita del 3,3 per cento (era però del 10,3 per cento nel periodo gennaio-marzo 2019).
L’indagine qualitativa sul secondo trimestre 2019 racconta che il 12 per cento degli intervistati prevede un trend della produzione positiva (era il 7 per cento nel trimestre precedente), il 47 per cento propende per una situazione stazionaria (era il 60 tre mesi prima), mentre il 41 per cento crede in una flessione (erano il 33 per cento lo scorso trimestre).
Occupazione stabile secondo l’82 per cento del campione, in aumento per il 6, in calo per il 12 per cento. Giacenze stabili nel 65 per cento dei casi, in aumento per il 18, in flessione nel rimanente 17 per cento.
L’indagine previsionale conferma il clima di sfiducia già evidenziato nel recente passato, soprattutto a causa della negativa congiuntura tedesca. Il 18 per cento degli intervistati crede comunque che per gli ordini dall’estero ci si potranno attendere buone notizie (gli ottimisti erano “solo” il 13 per cento lo scorso trimestre), saranno stazionari per il 53 per cento (60 per cento nel periodo gennaio-marzo 2019), in flessione per il 29 per cento (27 per cento tre mesi fa). Il saldo è negativo: meno 11.
Per il mercato nazionale gli ottimisti sono il 6 per cento del campione, in linea con il 7 per cento dei tre mesi precedenti. Per il 65 per cento dovremo attenderci una sostanziale stabilità (60 per cento tre mesi fa), mentre il 29 per cento prevede un calo (33 per cento nel gennaio-marzo). Il saldo è negativo, pari a meno 23.