Si è svolto in data odierna (16 maggio 2016) un incontro tra il Gestore dei servizi energetici (Gse) e una delegazione di Fiper (Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili), guidata dal Presidente Dott. Walter Righini.
Temi dell'incontro il riconoscimento dei TEE (Titoli di efficienza energetica o certificati bianchi) per impianti di teleriscaldamento a biomassa legnosa vergine; procedure per il riconoscimento dell’incentivo previsto dalla Legge Finanziaria 2016 sulla produzione di energia elettrica da biomasse; misure di efficientamento di impianti esistenti di teleriscaldamento a biomassa legnosa; chiarimenti su interventi di potenziamento impianti a biogas; approfondimenti biometano.
CONFRONTO SULLE PROBLEMATICHE PER IL RICONOSCIMENTO DEI TEE PER IMPIANTI DI TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA LEGNOSA VERGINE. Le problematiche presentate nel corso della riunione tenutasi con il GSE lo scorso 30 novembre relative all’ambito di applicazione della scheda 22 T si sono acuite nel corso dei primi mesi del 2016.
Diversi associati Fiper hanno ricevuto l’avviso di pre-rigetto per la presentazione di RVC relative a nuovi allacciamenti effettuati a partire dal 2011 a reti di teleriscaldamento a biomassa. Le motivazioni comuni addotte all’avviso di pre- rigetto riguardano:
1.1. la non cumulabilità dei titoli di efficienza energetica con altri incentivi statali
1.2. la mancata applicazione dei requisiti richiesti per la cogenerazione ad alto rendimento
1.3. la mancanza dei requisiti definiti nel D.lgs. 28/2011
CHIARIMENTO SULLA PROCEDURA DA SEGUIRE PER IL RICONOSCIMENTO DELL’INCENTIVO PREVISTO DALLA LEGGE DI STABILITÀ 2016 (COMMA 140-150-151) SULLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA BIOMASSE LEGNOSE. I primi impianti di cogenerazione abbinati al teleriscaldamento a biomassa sono entrati in esercizio in data antecedente al 31 dicembre 2007 e hanno beneficato dei Certificati Verdi per la produzione di energia elettrica, secondo le modalità definite all’art. 9 del Decreto 18 dicembre 2008 ovvero per una durata di 12 anni (decreto 18 dicembre 2008, art. 10 comma 1). Il legislatore ha previsto poi un periodo di ulteriori 4 anni di certificati verdi in misura corrispondente al 60% dell’energia elettrica incentivata per gli impianti che impiegano le biomasse da filiera.
La Legge di Stabilità 2016 (Comma 149-150-151) attribuisce agli esercenti di impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili che hanno cessato al 1° gennaio 2016, o cessano entro il 31 dicembre 2016, di beneficiare di incentivi sull’energia prodotta; in alternativa all’integrazione dei ricavi prevista dall’articolo 24, comma 8, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, è concesso il diritto di fruire, fino al 31 dicembre 2020, di un incentivo sull’energia prodotta, pari all’80% di quello riconosciuto dal decreto del Ministro dello sviluppo economico nel DM 6 luglio 2012.
MISURE DI EFFICIENTAMENTO DI IMPIANTI ESISTENTI DI TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA LEGNOSA VERGINE. L’incremento dell’efficienza energetica è un tema di estrema attualità sia nel mercato residenziale che nella produzione di energia secondo le disposizioni definite nel decreto legislativo 4 luglio 2014 n.102. La tipologia di interventi di efficientamento indentificata è risultato della volontà del gestore di teleriscaldamento di massimizzare il rendimento della biomassa in ingresso per la produzione di energia termica ed elettrica.
Fiper ha individuato due tipologie di interventi:
1. L’installazione di macchine per il recupero del calore dei fumi sulla linea fumi di un impianto esistente, sia esso termico o termoelettrico, costituite da uno scambiatore di calore abbinato ad un ciclo di produzione elettrica del tipo ORC (Organic Rankine Cycle) o espansore a vapore.
2. La sostituzione dello scambio termico della caldaia esistente, inizialmente progettata per sola fornitura di energia termica, con un nuovo scambiatore adatto alla produzione elettrica di tipo cogenerativo.
La prima soluzione migliora globalmente l’efficienza energetica dell’impianto recuperando un cascame termico altrimenti non utilizzato, la seconda, invece, determina un miglioramento di efficienza dell’impianto nel suo complesso a condizione che la conduzione del medesimo sia effettuata in assetto cogenerativo. Pertanto l’incremento dei consumi energetici è pari alla energia elettrica prodotta.
E’ importante sottolineare che l’avvio di questo secondo intervento permetterebbe di recuperare la piena efficienza degli 86 impianti esistenti a biomassa al servizio delle reti di teleriscaldamento aderenti a Fiper, che, negli ultimi anni hanno registrato una riduzione del carico medio del focolare di caldaia grazie agli interventi di risparmio energetico realizzati dagli utilizzatori finali.
Dal momento che questi sistemi potrebbero essere installati all’interno di impianti di teleriscaldamento a biomassa già esistenti e con punti di allacciamento alla rete elettrica poco o nulla modificabili, Fiper propone che venga facilitato l’accesso al credito attraverso il riconoscimento di questa tipologia di interventi all’interno del fondo nazionale di efficienza o che venga riconosciuta una tariffa omnicomprensiva all’energia elettrica prodotta e immessa in rete.
Per valutare il costo-opportunità per il sistema energetico nazionale di recuperare il calore prodotto, attualmente non contabilizzato in termini di usi finali da fonti rinnovabili degli impianti citati, si sottolinea il valore degli investimenti correlati a tali interventi nell’ordine di 50 -100 milioni di Euro redistribuiti sul territorio, tenendo conto da un lato, che la filiera della componentistica di riferimento (scambiatori, moduli ORC, turbine, espansori, motori alternativi) è prevalentemente nazionale ed europea, dall’altro che gli interventi vengono effettuati in aree alpine e rurali con importanti ricadute sul territorio.
CHIARIMENTI SU INTERVENTI DI POTENZIAMENTO IMPIANTI A BIOGAS AGRICOLO. Negli ultimi anni molte aziende già proprietarie di impianti a biogas agricolo hanno manifestato l’intenzione di incrementare la potenza installata di quote pari a circa il 20-30 %. In particolare per quanto riguarda il settore biogas, aumenti di tali ordini di grandezza sono di norma realizzabili senza costruire nuove strutture quali digestori o vasche di stoccaggio.
Nella maggior parte dei casi si tratta di aumenti di potenza di circa 50 kW, risultato della sostituzione del cogeneratore già installato con un cogeneratore di potenza superiore, piuttosto che aggiungere un secondo cogeneratore di potenza pari alla quota di potenziamento. Gruppi di potenza inferiore ai 100 kW presentano infatti rendimenti elettrici decisamente bassi rispetto a cogeneratori di potenze superiori (almeno 250-300 kW), per cui installare un unico gruppo di potenza pari a quella finale consentirebbe di sfruttare in modo più efficiente il potenziale energetico del biogas prodotto; in second’ordine la gestione di un solo motore, seppur di potenza maggiore, rispetto a 2 motori distinti, consentirebbe di contenere i costi dovuti alla loro manutenzione.
LE SCHEDE DI APPROFONDIMENTO DI FIPER. Riportiamo i link alle schede di approfondimento di Fiper relative ai temi oggetto dell’incontro.