Analizzare i risultati conseguiti attraverso l'installazione di valvole termostatiche presso differenti tipologie di edifici residenziali e commerciali in alcuni Comuni serviti da reti di teleriscaldamento in zone climatiche E ed F; nonché formulare una breve guida contenente una serie indicazioni per utenti e gestori di patrimoni immobiliari.
È questo l'obiettivo del rapporto "Analisi dell'impatto delle valvole termostatiche sui consumi finali degli utenti collegati alle reti di teleriscaldamento dei Comuni montani delle zone climatiche E ed F" (IN ALLEGATO), pubblicato sul sito dell'Enea e svolto nell'ambito della Ricerca di sistema a cui ha collaborato Fiper e l’associato Tcvvv.
L’attività principale è stata quella di raccolta, elaborazione, correlazione e commento dei dati di due reti di teleriscaldamento e di nove edifici a esse connessi nei Comuni di Tirano (zona climatica E) e Sondalo (zona climatica F), entrambi appartenenti alla provincia di Sondrio.
La valutazione delle prestazioni dei singoli edifici è stata effettuata sia secondo modalità convenzionali sia con la produzione di indicatori specifici per tener conto del rapporto dei consumi ante e post installazione delle valvole termostatiche in relazione agli andamenti dell’intera rete di riferimento.
L’analisi dei dati ha mostrato che globalmente, nelle quattro stagioni invernali studiate, dal 2011 al 2015, la domanda di energia termica ha subìto una forte variazione nei valori di consumo dell’intero parco di edifici allacciati, con scostamenti anche superiori al 20% tra diverse annualità, rilevando scostamenti particolarmente sensibili nei mesi di marzo e aprile.
L’analisi specifica degli edifici selezionati ha mostrato una forte dispersione dei risultati: accanto a edifici che hanno mostrato una specifica riduzione di consumi, da sommare a quella media della globalità del parco allacciato alla rete, vi sono edifici che hanno avuto forti oscillazioni, fino ad aumentare la propria quota di consumo rispetto al parco di riferimento. Questo tipo di risultato può non essere quello atteso da chi ha gestito l’installazione dei sistemi di contabilizzazione, ma conferma i dati di letteratura dalle varie esperienze sia italiane che estere.
Si ritiene che la contabilizzazione possa portare ad una riduzione dei consumi dopo aver prodotto un riequilibrio fra i vari utenti, corretto le inefficienze preesistenti, e dopo che i vari occupanti abbiano compreso ed interiorizzato il meccanismo di regolazione, di lettura e di ripartizione.
La seconda parte del rapporto fornisce una sintetica linea guida che ha l’obiettivo di informare amministratori di condominio ed utenti su come adoperarsi per massimizzare i benefici derivanti da una corretta regolazione e contabilizzazione del calore.