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Teleriscaldamento in Italia: pochi i passi in avanti

Presentata l’edizione 2018 dell’Annuario AIRU. Attualmente il settore ha tassi di crescita che a fatica si staccano dalla stasi assoluta

giovedì 13 dicembre 2018 - Redazione Build News

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È stato presentato ieri, 12 dicembre, l’Annuario AIRU 2018 – Sviluppo storico, situazione attuale e schede tecniche delle reti di riscaldamento urbano in Italia. Questo ponderoso studio (384 pagine a colori in formato A4) come da tradizione parte dall’analisi dello sviluppo storico del teleriscaldamento in Italia per poi presentare un quadro di sintesi (infrastrutture in esercizio, volumi riscaldati, calore distribuito, …) della situazione attuale e un focus dedicato a biomasse e geotermia. Completano il volume le schede tecniche di dettaglio relative a oltre 150 reti presenti su tutto il territorio nazionale. Purtroppo, la novità di quest’anno è che di fatto non ci sono novità.

Sfogliando questa edizione 2018 si percepisce subito come il settore viva il momento presente, con tassi di crescita che a fatica si staccano dalla stasi assoluta. Mancano gli incentivi e soprattutto manca una stabilità nel tempo degli stessi, all’altezza delle attese del settore. Quel poco che si muove, lo fa in termini di ampliamento di reti già esistenti; mancano invece del tutto nuove realizzazioni.

In Italia le reti di teleriscaldamento sono presenti in 297 centri abitati. La volumetria riscaldata ha raggiunto quasi 350 milioni di metri cubi e l’estensione totale del tracciato è pari a circa 4.400 chilometri (con un leggerissimo aumento del 2,5 per cento su base annua). Le reti di teleriscaldamento in esercizio hanno conseguito nel 2017 un risparmio di energia primaria pari a circa 510 mila tep ed evitato l’emissione di quasi 1,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Ben altra sarebbe la crescita del comparto se solo il servizio di teleriscaldamento venisse avviato in città quali Vercelli, Novara, Lecco, Pordenone, Conegliano, Trieste, Firenze, Pisa, Pavia, Ravenna, Rovigo, Treviso, Tortona, Marghera, Gorizia, Carpi, Vigevano… Solo per dare qualche “nome eccellente”, ma ben sapendo di trascurarne altrettanti.

Rimane così consolidata la situazione che vede le reti concentrate nell’Italia Settentrionale e la quasi totalità della volumetria teleriscaldata (circa il 96 per cento della volumetria totale) localizzata in 5 regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Veneto. L’edizione 2018 de il Riscaldamento Urbano sarà distribuita a oltre 1.500 stakeholder del settore: utility, aziende fornitrici di componenti e servizi, pubbliche amministrazioni, enti locali, Governo, Università e centri di ricerca.

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