I migliori risultati in termini di efficienza energetica non si raggiungono soltanto con l'innovazione tecnologica ma con una maggiore consapevolezza dell'utilizzatore. E' un concetto che abbiamo più volte ribadito e che è alla base di un progetto di ricerca condotto dall'Università di Virginia e del Michigan, il cui obiettivo è stato quello di sviluppare un termostato che potremmo definire di terza generazione. Ai tradizionali termostati sono seguiti i termostati smart e il passo successivo è lo sviluppo di termostati che rendano intelligente colui che lo utilizza.
ThermoCoach
L'innovazione si chiama "ThermoCoach" e prevede una serie di sensori, come sensori di movimento e Bluetooth, che monitorano le abitudini degli abitanti, fornendo al proprietario suggerimenti su come riscaldare o raffrescare gli ambienti in modo ottimale. Questi suggerimenti, inviati tramite mail, possono essere sostanziali o piccoli 'aggiustamenti'.
Responsabilizzare gli utilizzatori
Perché questa 'complicazione', viene da chiedersi, se esistono dispositivi in grado di controllare e regolare gli impianti al posto nostro? Perché questo è l'unico modo di responsabilizzare gli occupanti, di renderli coscienti dei loro consumi e delle loro eventuali abitudini scorrette. E il risultato finale è un risparmio energetico ancor maggiore da quello ottenibile dai sistemi smart.
Risparmi superiori del 12% rispetto all'ultizzo di termostati smart
A dimostrarlo è stata la sperimentazione che i ricercatori hanno condotto, in collaborazione con il produttore di sistemi di riscaldamento e raffreddamento Trane, su un campione di 40 abitazioni nella zona di Charlottesville. A un terzo dei partecipanti è stato fornito un normale termostato, ad un'altra parte un termostato smart e i restanti hanno utilizzato ThermoCoach. In quest'ultimo caso i risparmi energetici sono risultati del 12% superiori. E ad aumentare è stata anche la soddisfazione degli utilizzatori, stando alle interviste raccolte dal team.
Uno dei problemi maggiori che si riscontrano con i dispositivi che regolano gli impianti è che spesso sono troppo complicati da utilizzare. Nel caso dei cronotermostati, non è sufficiente impostare la temperatura giornaliera e serale per avere dei reali benefici, ma gli utilizzatori non hanno nella maggior parte dei casi tempo o pazienza per comprenderne tutte le caratteristiche di funzionamento. La contropartita, invece, dei termostati smart è che per gli stessi motivi l'utilizzatore 'lascia carta bianca' al dispositivo, che spesso non è in grado autonomamente di raggiungere il risultato perfetto. Insomma, gli utilizzatori andrebbero educati, e supportati con strumenti semplici ed efficaci per far funzionare i dispositivi in base alle reali esigenze.
Applicazioni future
ThermoCoach è ancora in fase di prototipo, ma i ricercatori contano di poterlo commercializzare in tempi brevi e di applicare la tecnologia anche ad altri sistemi di controllo, come l'illuminazione.