Nel mese di settembre, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di elettricità in Italia è stata di 26,3 miliardi di kWh, con una flessione dello 0,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
In termini congiunturali, il valore destagionalizzato della domanda elettrica di settembre 2016, che tiene conto delle ciclicità stagionali e dei conseguenti riflessi sui cicli produttivi, ha fatto registrare un incremento dell’1% rispetto al mese precedente. Il profilo del trend si porta su un andamento stazionario.
I 26,3 miliardi di kWh richiesti nel mese di settembre 2016 sono distribuiti per il 47,1% al Nord, per il 30% al Centro e per il 22,9% al Sud. A livello territoriale, la variazione tendenziale di settembre 2016 è stata positiva al Nord (+2%) e negativa al Centro (-2,5%) e al Sud (-5,3%).
Per quanto riguarda la potenza di punta, nel mese di settembre 2016 è stato raggiunto il picco di 48.757 MW alle ore 12 di venerdì 2, con una flessione del 3,4% rispetto alla punta di settembre 2015.
Nel mese di settembre 2016 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’89% con produzione nazionale e per la quota restante (11%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (23,6 miliardi di kWh) è cresciuta dell’1,4% rispetto a settembre 2015. In aumento la fonte di produzione termica (+7,7%), in calo le fonti di produzione fotovoltaica (-2%), geotermica (-2,5%), idrica (-13,2%) ed eolica (-29,1%).
La domanda dei primi nove mesi del 2016 è in flessione del 3,1% rispetto al corrispondente periodo del 2015. A parità di calendario il risultato è -3,4%.