Firmato il 19 marzo a Palazzo Wedekind, dal Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, e dalle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016, un Protocollo d’Intesa finalizzato a semplificare e velocizzare le attività di recupero dei documenti cartacei e delle pratiche edilizie, attraverso la digitalizzazione dei processi in 182 comuni.
Alla firma erano presenti i Soprintendenti Giuseppina Rigatuso per l’Abruzzo, Ferdinando Salemme per il Lazio, Benedetto Luigi Compagnoni per le Marche e Francesca Valentini per l’Umbria.
L’intervento, con una dotazione complessiva di 20,5 milioni euro, è previsto all’interno del Piano nazionale complementare sismi 2009-2016 (Sub-misura A1.2) per la realizzazione di sistemi informativi per la gestione digitale in tempo reale di servizi, ed è volto alla creazione di archivi centralizzati e digitali di circa un milione di pratiche edilizie comunali.
I benefici attesi
I benefici attesi da questa misura sono molteplici: la velocizzazione della reperibilità delle informazioni sugli edifici, anche in caso di eventi avversi, la riduzione dei rischi di smarrimento di pratiche e documenti e la diminuzione dei tempi di accesso alla pratica, nonché una garanzia di maggior trasparenza delle informazioni e dei processi. L’iniziativa, resa possibile dalla fondamentale collaborazione con le Soprintendenze territoriali, avrà un’importante accelerazione nello sviluppo, grazie alla semplificazione delle procedure necessarie tra enti territoriali e le stesse Soprintendenze. Solo attraverso la digitalizzazione della pubblica amministrazione è possibile rendere realmente attrattive le aree dell’Appennino centrale, poiché consente di superare le barriere geografiche e infrastrutturali, facilitando l’accesso ai servizi pubblici sempre più innovativi, efficienti ed efficaci.