“L’evento tragico del 24 agosto lascia in tutti noi un grande dolore ed una grande tristezza ma al contempo - dichiara la Presidente di Finco Carla Tomasi – richiama ancora una volta la necessità di una profonda riflessione sulla politica della manutenzione del nostro Paese con particolare riferimento agli aspetti sismici”.
“All’immenso dolore per le vittime ed i loro familiari si aggiungono gli oltre 3 miliardi di danni economici, che avrebbero potuto essere almeno in parte evitati -continua la Presidente Tomasi – attraverso un diffuso programma di miglioramento sismico. La politica in questo è stata carente, al di là di sporadiche, illuminate, eccezioni. Non è ad esempio possibile che occorra esercitare un’azione di lobby- come Finco ed altri hanno fatto- per ottenere l’ampliamento delle detrazioni fiscali del 65% agli interventi di adeguamento sismico”.
“Finco insiste da tempo sulla centralità degli aspetti sismici al punto di aver previsto e presentato un progetto “ Per un Italia più bella e più sicura” nell’ambito del quale si parte dal dato scientifico che tutto il nostro Paese è di fatto a rischio sismico- afferma Sergio Fabio Brivio Vice Presidente Finco per Ambiente e Sostenibilità nonché Presidente Comitato Costruzioni UNI”.
Tale progetto in tre fasi prevede una due diligence obbligatoria del territorio e del costruito a cura di giovani progettisti italiani ( ingegneri, architetti, periti industriali ecc), volta a rilevare lo stato dell’arte anche in termini di sostenibilità sismica ed a suggerire il livello di intervento per la eventuale messa in sicurezza. Oltre a forme di incentivi e finanziamento agevolato per facilitare l’azione dei privati e delle proprietà immobiliari.
“Proviamo a pensare solo un momento- prosegue l’Architetto Brivio- se l’epicentro del terremoto fosse stato invece che in un comune vicino Rieti ed in una zona relativamente poco popolata, in una zona ad alta densità abitativa come Roma o Napoli!”.
“Occorre considerare l’adeguamento sismico non più come una facoltà ma come una non più procrastinabile necessità accompagnata da norme che ne prevedano un determinato grado di obbligatorietà accompagnato da una idonea assicurazione del fabbricato- conclude il Vice Presidente Finco”.