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Terremoto in Sicilia, come funziona IT-Alert?

Come funziona il sistema di monitoraggio lanciato dal Sistema nazionale di allarme pubblico?

mercoledì 5 luglio 2023 - Redazione Build News

it-alert terremoto sicilia IT-Alert www.it-alert.gov.it

Una coincidenza strana quella che ha visto la programmazione dei test di prova di IT-Alert in Sicilia – oggi, mercoledì 5 luglio, ore 12 – coincidere con la scossa un terremoto di magnitudo 4.0 della scala Richter, con epicentro a Cesarò (provincia di Messina); è stato poi avvertito anche da altri paesi limitrofi come Bronte, San Teodoro e Maniace. Per fortuna nessun danno e/o vittime, secondo quanto riportato dalla Commissione Civile: "la Sala situazione Italia del dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della protezione civile. Dalle prime verifiche effettuate l'evento risulta avvertito dalla popolazione, ma non sono stati segnalati danni a persone o cose". 

Cos'è IT-Alert?

IT-Alert è il sistema nazionale di allarme pubblico che in queste settimane il governo italiano sta testando con il dipartimento della protezione civile. Consentirà di diffondere messaggi d'allarme ai cittadini che dovessero trovarsi in aree interessati da gravi emergenze e catastrofi imminenti o in corso, affiancandosi, aggiungendosi a quelli che sono già utilizzati. I test sono iniziati il 28 giugno in Toscana e il 30 giugno in Sardegna, permettendo così la compilazione di 280.000 questionari.

Il sistema nasce dalla Direttiva Europea, il Codice delle Comunicazioni digitali, che stanno recependo gli Stati Membri, e in Italia attraverso la direttiva del Consiglio dei Ministri dello scorso 7 febbraio 2023, in cui sono state identificate alcune tipologie di gravi emergenze: 

  • maremoti generati da sisma;
  • attività vulcaniche;
  • possibili incidenti nucleari o emergenze radiologiche; 
  • collasso dighe; 
  • precipitazioni intense.


Come funziona IT-Alert?

Nelle zone di test il sistema invia un messaggio di alert sui dispositivi mobile, in cui poi verrà indicato un link per compilare un questionario anonimo: questa raccolta dati è utile al fine di elaborare un'analisi preliminare sia per gli operatori delle compagnia telefoniche (di modo che tutti possano ricevere il messaggio) sia per superare i limiti dell'overshooting, tipico della tecnologia del cell-broadcasting. 

La "trasmissione tramite celle", detta cell-broadcasting, permette l'invio di messaggi in modo unidirezionale senza, quindi, che gli operatori telefonici possano ricevere risposte o rintracciare i dispositivi mobili raggiunti. Ciò consente di non violare i dati sensibili, quali modello dispositivo o numero di telefono. Questo servizio si basa sull'attivazione delle antenne di copertura ("accappamento") e sfrutta la presenza dei telefoni accesi e con connessione telefonica nell'area circostante. Al momento dell'invio della notifica, tutti i dispositivi che si trovano nel raggio di copertura delle antenne selezionate riceveranno il messaggio. 

I prossimi test

I prossimi test sono previsti in Calabria il 7 luglio e poi Emilia-Romagna il 10 luglio. Ognuno di noi può fare la propria parte compilando il questionario, fondamentale per la buona riuscita del sistema di allarme nazionale.


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