Due anni di Tessera professionale europea e oltre 450 richieste accolte dall'Italia su oltre mille domande presentate dai professionisti. La nuova procedura elettronica introdotta dall'UE per facilitare la mobilità dei lavoratori europei registra una nuova tappa tra elementi positivi e aspetti da perfezionare, come è ovvio per un sistema sperimentale appena introdotto. Ne discuteranno i coordinatori nazionali nei prossimi giorni a Bruxelles, quando tracceranno un nuovo bilancio.
Intanto però, dai dati elaborati dal Dipartimento per le Politiche Europee relativi al 2017, si registra un leggero calo di richieste in entrata e in uscita dal nostro Paese ma un sensibile aumento delle tessere rilasciate, con le guide alpine a segnare i numeri più rilevanti. Su un totale di 515 richieste pervenute, l'Italia ha rilasciato lo scorso anno 298 tessere (il 58% circa), le restanti 217 domande non è stato possibile accoglierle perché ritirate dal professionista, rigettate, rifiutate, revocate-sospese dai valutatori nazionali, oppure chiuse per mancanza di documentazione.
I dati riguardano sia i professionisti europei che intendono esercitare in Italia sia i professionisti italiani che intendono esercitare in un altro Paese europeo.
Attualmente, la Tessera riguarda cinque professioni: infermiere, farmacista, fisioterapista, guida alpina e agente immobiliare. Ma è la guida alpina, nel nostro Paese, a primeggiare sia per richieste pervenute (oltre il 40%) sia per tessere rilasciate (il 70%). Nella maggioranza dei casi, si tratta di prestazione di attività temporanea e occasionale sull'arco alpino italiano. Tutte le altre professioni registrano invece una diminuzione delle domande presentate rispetto ai dati 2016, molto sensibile per gli infermieri.
La tessera è una procedura online che semplifica il sistema di riconoscimento da parte delle Autorità nazionali della qualifica ottenuta dal professionista nel proprio Paese, riducendo sia i tempi che gli oneri. Ma, spiegano le autorità nazionali che valutano le domande, molti richiedenti continuano a preferire la procedura 'cartacea' tradizionale.
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