Libera circolazione dei professionisti e rafforzamento del mercato interno attraverso la tessera professionale europea; un meccanismo di allerta per segnalare i professionisti nel campo della salute e dell’istruzione dei minori colpiti da una sanzione disciplinare o penale che abbia incidenza sull’esercizio della professione; la possibilità, a determinate condizioni, di ottenere un accesso parziale alla professione; la possibilità di ottenere il riconoscimento del tirocinio professionale effettuato in parte all’estero.
Sono queste le novità introdotte dal decreto legislativo di recepimento della direttiva 2013/55/UE, approvato ieri in via definitiva dal Consiglio dei Ministri.
PROCEDURE DI RILASCIO IN VIGORE DAL 18 GENNAIO. Il 18 gennaio 2016 sono entrate in vigore le procedure di rilascio della tessera professionale europea (European Professional Card, EPC), il certificato elettronico che attesta il riconoscimento delle qualifiche professionali in un altro Paese comunitario. Le procedure, che si avvalgono del sistema di informazione del mercato interno (IMI), per il momento sono usufruibili solo da cinque professioni: infermieri, farmacisti, fisioterapisti, guide alpine e agenti immobiliari. Per le altre professioni bisognerà attendere.
RE/MAX ITALIA: RICONOSCIMENTO A LIVELLO EUROPEO DELLA PROFESSIONALITÀ DEGLI AGENTI IMMOBILIARI. “Riteniamo che l’introduzione della Tessera Professionale Europea sia per i professionisti del settore Real Estate una grande opportunità. Per un gruppo internazionale come Re/Max, che conta in Italia quasi 1.500 professionisti e più di 15.000 affiliati in Europa, questo passaporto professionale potrà senz’altro portare degli enormi vantaggi, permettendo di condurre esperienze lavorative all’estero senza dover modificare il proprio metodo ma soprattutto la propria ‘maglia’”, con un grande beneficio economico per chi si trasferisce”, commenta Dario Castiglia, Presidente Re/Max Italia.
La tessera professionale - sottolinea il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella - offre la possibilità di stimolare la mobilità transfrontaliera dei liberi professionisti, ma il primo passo è quello di dare il via a un lavoro di concertazione per arrivare a definire quadri comuni di formazione, che avrebbero dovuto essere condizione preliminare allo sviluppo della tessera”. “La mobilità dei professionisti che tutti intendiamo favorire dipende, certamente, da un contesto normativo flessibile e funzionale; ma può essere innescata soltanto da sostegni concreti a un settore oggi fiaccato ed impoverito. Se i professionisti non avranno le risorse per rispondere alle nuove sfide del mercato del lavoro e alla crescente pressione economica a cui sono sottoposti, difficilmente riusciranno ad apportare il proprio contributo alla competitività, all’occupazione e alla crescita economica in Europa.
LE NOVITÀ. La novità principale della procedura – evidenzia Confprofessioni - consiste nel maggior coinvolgimento delle autorità competenti dello stato membro di origine, a cui è inoltrata la domanda di riconoscimento e che deve accertarsi della validità e autenticità dei documenti presentati. Il professionista potrà beneficiare, quindi, di una semplificazione delle procedure e una riduzione degli oneri amministrativi, grazie ad esempio al fatto che non servirà presentare traduzioni o copie certificate. Inoltre, le informazioni restano salvate nel proprio dossier IMI e ciò permette di risparmiare tempo in caso si volessero presentare successive domande. Si prevede anche una riduzione dei ritardi grazie all’introduzione del principio del riconoscimento tacito, se non si ricevesse una risposta entro un termine stabilito. La validità dell’EPC sarà permanente, nel caso di stabilimento, o di 18 mesi nel caso di mobilità temporanea (ridotti a 12 in caso di professione con impatto sulla salute o sulla sicurezza pubblica).
Per richiedere la tessera i professionisti devono registrarsi al sito ECAS, il servizio di autenticazione della Commissione europea, creando un proprio profilo completo di dati personali e recapiti. Da qui si presenta la domanda: si caricano i documenti scansionati e li si invia all’autorità competente dello stato membro ospitante. L’esame del fascicolo da parte delle autorità competenti potrebbe comportare l’applicazione di una tariffa. È inoltre reso disponibile un sistema centralizzato online che consente di verificare l’autenticità e la validità dell’EPC, previo inserimento del numero di riferimento relativo e dei dati di identificazione personale: ciò è utile per terze parti interessate, ad esempio datori di lavoro, che non hanno accesso al sistema IMI.
In futuro sarà possibile un’estensione della tessera ad altre professioni, che nel frattempo continueranno a fare riferimento alle procedure standard: riconoscimento automatico per le sette professioni con condizioni minime di formazione armonizzate, sistema generale per altre professioni regolamentate, riconoscimento sulla base dell’esperienza professionale, legislativa specifica ad esempio per avvocato e intermediario assicurativo.
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