E’ stato firmato a Torino l’accordo tra l'Agenzia del Demanio, il Comune di Torino e il MiBACT per la valorizzazione di Palazzo Madama in Piazza Castello.
Il Direttore della Direzione Regionale Piemonte e Valle d’Aosta dell’Agenzia del Demanio, Roberto Fusari, il Sindaco del Comune di Torino, Piero Fassino, e il Segretario del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo (MiBACT), Benedetto Luigi Compagnoni, hanno siglato l’intesa riguardante l’immobile dal grande pregio storico-artistico che si trova nel cuore di Torino ed è sede del Museo Civico di Arte Antica della città, gestito dalla Fondazione Torino Musei.
Entro i prossimi sei mesi è prevista la sottoscrizione dell’atto che formalizzerà il trasferimento, a titolo gratuito, dello storico palazzo dallo Stato alla Città di Torino, come previsto dalle procedure del federalismo demaniale culturale.
La firma di oggi, ed il successivo trasferimento, consentiranno di realizzare quanto previsto nel programma di valorizzazione, già approvato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dall’Agenzia del Demanio. Il programma di valorizzazione prevede la riqualificazione del Museo Civico di Arte Antica e del Palazzo Madama, attraverso il completamento del recupero della Galleria di Carlo Emanuele I, la riorganizzazione funzionale della biglietteria, dei percorsi di accoglienza al Museo e la riqualificazione delle aree verdi esterne.
Si prevede un investimento di circa 7.500.000 euro che consentirà di ottenere un polo museale moderno, pienamente integrato nel contesto cittadino, con dotazione di servizi di accoglienza turistica, caratteristiche tutte che individueranno l’immobile quale eccellenza europea contraddistinta per l’integrazione di importanti elementi di pregio storico-artistico con concezioni e progettualità moderne.
La valorizzazione di Palazzo Madama si inquadra in una più ampia operazione di restauro del compendio iniziata già nel 1998, quando l’amministrazione comunale aveva avviato un primo intervento di restauro della sola facciata dell’avancorpo di Juvarria, seguito poi dal restauro dell’avancorpo stesso e dall’esecuzione di scavi archeologici volti a portare alla luce i resti della Porta orientale di epoca romana e delle cantine della Galleria di Carlo Emanuele I.