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Torino, concluso il festival “Architettura in Città”

L’architettura protagonista nel capoluogo piemontese e in 7 Comuni della Città Metropolitana con 104 iniziative tra mostre, incontri, itinerari, spettacoli, proiezioni, laboratori

mercoledì 8 luglio 2015 - Redazione Build News

Si è da poco conclusa la quinta edizione di Architettura in Città, il festival promosso dalla Fondazione OAT e dall’Ordine degli Architetti di Torino, che per 5 giorni ha reso l’architettura protagonista a Torino e in 7 Comuni della Città Metropolitana con un programma composto da 104 iniziative tra mostre, incontri, itinerari, spettacoli, proiezioni, laboratori.

La scelta di riaprire l’ex Borsa Valori di Torino, luogo sconosciuto spesso anche per gli addetti ai lavori poiché chiuso dal 1992, ha favorito l’avvicinamento alle iniziative del festival da parte di cittadini e pubblico eterogeneo. All’inaugurazione infatti hanno assistito 1200 persone di cui 400 architetti che si sono accreditati e nelle giornate successive sono venuti a visitare l’edificio e a partecipare alle iniziative una media di 900 persone al giorno. Quindi quasi 5000 persone sono entrate negli spazi della casa del festival, chi solo per una visita all’architettura e alla mostra INtheCUBE allestita all’interno, chi per una sosta più prolungata.

“In questi giorni” afferma Giorgio Giani, presidente della Fondazione OAT “osservando dall’interno l’ex Borsa Valori e le reazioni di chi per la prima volta vi entrava ci siamo resi conto della necessità che un luogo tanto importante per la storia dell’architettura e collocato nel centro di Torino resti aperto, visitabile e in attività. È un proseguimento naturale del piazzale Valdo Fusi e deve poter continuare ad essere fruibile dai cittadini. Con questa finalità, noi che per primi abbiamo avuto l’opportunità di ridare vita all’ex Borsa Valori ci candidiamo a proseguire su questa strada”.

Tra le iniziative che hanno riscontrato maggiore interesse da parte del pubblico presso la casa del festival si segnalano in particolare lo spettacolo di circo “VertigoSuite#2” della compagnia bluecinQue in collaborazione con Living Circus (il 30 giugno) e il concerto dell’artista tedesca AGF, acronimo di Antye Greie, a cura dell’associazione culturale Musica 90, tenutosi il 3 luglio: si tratta in entrambi i casi di esibizioni studiate per lo spazio, che hanno dialogato con l’architettura attraverso due diversi linguaggi.

Inoltre un riscontro positivo arriva anche dai dialoghi, gli appuntamenti serali che alle 18.30 ponevano a confronto un architetto e un esperto di altre discipline: Andreas Kipar e Simona Galateo, Alfonso Femìa e Michela Murgia, Fabrizio Barozzi e Giovanna Amadasi, Sandy Attia e Armando Baietto. I quattro temi, sconfinamenti naturali, geografici, culturali e formativi, sono stati indagati attraverso la prospettiva architettonica o progettuale e quella del fruitore, del committente o dell’osservatore per mettere in luce le due facce della medaglia. Allo stesso modo è stata riposta grande attenzione alle parole degli architetti ospiti in altri appuntamenti presso la casa del festival o in una delle altre 47 sedi satelliti tra Torino e la Città Metropolitana: Cino Zucchi il 3 luglio sul tema della committenza di qualità, Alessandra Segantini e Carlo Cappai il 2 luglio a proposito del recupero e del restauro di opere architettoniche e Carlo Ratti il 4 luglio in un confronto con Bruce Sterling sulla rivoluzione nel modo di progettare e costruire case e città che deriva dall’open source e dai modelli partecipativi della rete. Un risultato che fa emergere un interesse diffuso da parte di progettisti (e non solo) per l’ascolto di buone pratiche e il confronto con chi opera in contesti diversi.

Oltre 2000 persone hanno partecipato alle iniziative all’Unione Culturale Franco Antonicelli, ai Magazzini Oz, ad In primo luogo, nel Capannone ex DAI di Mirafiori, nella Sala Infernotti dell’Ospedale San Giovanni Vecchio e nella Chiesa San Michele Arcangelo, luoghi in cui si concentravano molte delle attività delle festival e circa 700 persone hanno frequentato le altre location a Torino e nei Comuni della Città Metropolitana e hanno preso parte ai laboratori e agli itinerari. Il calendario del festival proponeva 18 percorsi di visita alla città o a singoli edifici: in tutti i casi il riscontro è stato positivo non solo nei livelli di partecipazione, ma soprattutto nel gradimento e, dato ancor più rilevante, sono stati frequentati quasi esclusivamente da cittadini.

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