Secondo le prime ipotesi investigative, a causare l’incendio della Torre dei Moro di via Antonini, a Milano, potrebbe essere stato un cortocircuito, forse originato dal motore di un condizionatore, o da una batteria surriscaldata lasciata in carica. Quello che è certo è che l’incendio è partito dal quindicesimo piano, da un appartamento vuoto (il proprietario era in vacanza), e poi si è propagato velocemente al resto della struttura.
Gli esperti parlano di un “effetto camino”, provocato dall’intercapedine tra le finestre e la struttura in metallo che sorreggeva il rivestimento della facciata. Quest’ultimo, come confermato anche dall’amministratore del condominio, era realizzato in Alucobond, un materiale costituito da due lamiere esterne di alluminio, al cui interno viene posto il materiale isolante. Nella descrizione dell’intervento redatta dall’azienda che si è occupata della realizzazione dell’involucro, si legge:
Trattandosi di un edificio di notevole altezza con una particolare criticità nei riguardi della protezione da un incendio esterno alla facciata, per l’isolamento a cappotto è stato scelto un materiale isolante incombustibile come l’isolante minerale G3 al posto del materiale isolante plastico comunemente utilizzato in questa applicazione (EPS).
Gli inquirenti dovranno quindi chiarire in che modo i pannelli esterni abbiano potuto prendere fuoco “come cartone”, secondo il racconto dei testimoni del rogo. A questo si aggiungono i dubbi sul funzionamento dell’impianto antincendio: la pm Tiziana Siciliano, che ha aperto un’indagine per disastro colposo, ha detto che dovranno essere verificate alcune “criticità”. Secondo fonti investigative, le bocchette antincendio si sarebbero attivate correttamente solo fino al quinto piano, non funzionando del tutto dal quinto al decimo piano e solo parzialmente nei piani superiori. Le scale, invece, hanno permesso fortunatamente di evacuare il palazzo in sicurezza, perché costruite nel rispetto delle norme antincendio e antifumo.
Come ha sottolineato anche il direttore centrale antincendio dei Vigili del Fuoco, Stefano Marsella, la Torre dei Moro è stata ultimata nel 2011, quindi prima dell’aggiornamento delle linee guida antincendio relative alle facciate degli edifici civili, risalenti al 2013 e poi recepite dal D.M. del 25 gennaio 2019.
Leggi anche: Incendio di via Antonini, i dubbi sul rivestimento del grattacielo
Per approfondire
Prevenzione incendi negli edifici civili
Agile guida alle nuove procedure di prevenzione incendi per gli immobili ad uso residenziale, in attuazione di quanto disposto dal DM 25 gennaio 2019, Modifiche e integrazioni all’Allegato del DM 16 maggio 1987, n. 246, concernente norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione.
Sicurezza antincendio nel condominio
Il DM del 25 gennaio 2019 decreta le nuove norme da applicare agli edifici di nuova costruzione e a quelli esistenti, che saranno obbligati a pianificare le procedure di evacuazione, ossia le azioni e i comportamenti corretti da mettere in pratica in caso di incendio.