E’ l’ultima ‘aggiunta’ allo skyline di Città del Messico. Parliamo di ‘Torre Reforma’, un grattacielo di 57 piani con una facciata tridimensionale che inaugura un nuovo modello progettuale per la costruzione in calcestruzzo in aree sismicamente attive.
Il progetto è frutto della collaborazione dello studio architettonico L. Benjamin Romano Arquitects con la nota società di ingegneria Arup. La caratteristica salta maggiormente all’occhio è la pianta triangolare dell’edificio, pensata proprio per fare in modo che l’edificio, sottoposto a forti venti o sussulti simici, possa tendere ad una torsione in grado di annullare qualsiasi rischio di crollo o danneggiamento.
Secondo Arup il grattacielo sarà in grado di durare, anche in caso di eventi calamitosi particolarmente importanti, almeno 2500 anni.
Oltre ad essere improntata alla resilienza, la torre è altamente sostenibile. Tra le misure orientate all’efficienza energetica ci sono un sistema di gestione dell’acqua con dispositivi di depurazione e riuso delle acque reflue, un design particolarmente curato per promuovere la ventilazione passiva e massimizzare l’irradiazione solare evitando la luce diretta.
I progettisti puntano alla certificazione LEED Platinum Core and Shell.