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Toscana, modifiche al Piano del paesaggio

Riscritti alcuni punti dell'articolo 19 (norme generali) e dell'articolo 20 che detta le norme per i bacini estrattivi della Alpi Apuane

giovedì 26 febbraio 2015 - Redazione Build News

Tenere insieme lavoro, profitto e bellezza. È questo l'obiettivo delle modifiche al Piano del paesaggio apportate dalla Regione Toscana e ora all'esame del Consiglio.

I cambiamenti al Piano sono stati illustrati alla stampa dal presidente della Regione, Enrico Rossi. “Al di là delle letture iperpoliticiste date finora ad ogni questione, tenendo dritta la barra sul merito delle questioni, abbiamo fatto ciò che dovevamo, da sinistra”, ha detto Rossi.

Vengono riscritti alcuni punti dell'articolo 19 che si occupa delle norme generali e dell'articolo 20 che detta le norme per i bacini estrattivi della Alpi Apuane. Tra le novità rispetto alle stesura del luglio scorso figurano l'istituzione di una Commissione regionale sul paesaggio che sarà composta da esperti in grado di valutare l'impatto delle richieste di un certo rilievo che riguardino le estrazioni al di sotto dei 1.200 metri di altitudine. Sì dunque alle richieste di ampliamento delle cave fino ad un massimo del 30% e per un massimo di 3 anni, se si opererà dentro i perimetri già autorizzati. La condizione insomma è che gli ampliamenti al di sotto del 30% "non costituiscano una variante sostanziale". No dunque a nuovi fronti di cava, a nuovi ingressi e a nuove gallerie senza l'autorizzazione da parte della Commissione per il paesaggio.

"Il documento che abbiamo elaborato – spiega il presidente Rossi – rappresenta un punto di arrivo per tutti, porta la firma del presidente ed è a nome della maggioranza, ma dovrà essere discusso in Commissione prima che il Piano sia portato in aula per l'approvazione".

Quanto alla legge sulle cave, Rossi ha spiegato che dovrà servire a "contenere l'impatto delle attività estrattive e far sì che si crei nuova occupazione lavorando il marmo sul posto". Agli imprenditori verrà chiesto così di presentare, entro 2 anni, un Piano di sviluppo industriale "che dovrà essere valutato da un'apposita Commissione" diversa da quella che si occuperà degli aspetti paesaggistici. In questo modo la Regione potrà decidere di prolungare le concessioni anche oltre la soglia temporale, che verrà indicata in 7 o 9 anni. Il presidente ha annunciato che ci sono già due imprese, una grande ed una piccola, che si sono dichiarate disponibili a presentare il piano industriale.

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