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Transizione energetica: è boom di richieste per l'argento

In crescita la domanda di questo metallo che, come litio e cobalto, può essere impiegato nei pannelli solari e in misura crescente anche nell’automotive, soprattutto per i veicoli elettrici e hi-tech

mercoledì 26 luglio 2023 - Pasqualina Ciancio

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In tempo di carenza di materie prime si sta riscoprendo il valore dell'argento che - esattamente come cobalto e litio - ha un ruolo di primo piano nella transizione energetica, legato all’impiego nei pannelli fotovoltaici e anche ai consumi nell’automotive, che crescono con il passaggio all’auto elettrica e con la diffusione di veicoli a maggior contenuto hi-tech.

L'offerta del metallo prezioso per oltre un decennio ha superato la domanda, ma la situazione si è capovolta nel 2021. Mentre nel 2022 il deficit è diventato molto più significativo, arrivando a  ben 237,7 milioni di once (pari a 7.393 tonnellate), secondo i dati del report del Silver Institute curato da Metal Focus. 

Ci sarà un'inversione di tendenza nel breve termine? Secondo la Metal Focus è improbabile in quanto per il 2023 è previsto un deficit importante pari a 142,1 milioni di once. 

Perché l'argento è meglio di altri metalli?

L’argento è il metallo con la più alta conduttività elettrica e termica, che lo rende una scelta imprescindibile in applicazioni come i pannelli fotovoltaici o l’elettronica: circa 2.800 tonnellate d’argento vengono consumate all’anno solo dall’industria fotovoltaica.

Le possibilità che l'argento possa essere sostituito con materiali meno costosi, come il rame o l’alluminio sono difficili in quanto l’argento ha la resistenza elettrica più bassa tra tutti i metalli a temperature standard, il che significa che i suoi sostituti non possono eguagliarlo in termini di produzione di energia per pannello, pertanto i risparmi realizzati con la sostituzione devono essere compensati dall’aumento del numero di pannelli necessari per eguagliare la capacità.

Inoltre, a causa di ostacoli tecnici, i pannelli realizzati con rame o alluminio tendono ad avere una vita produttiva più breve, il che li penalizza a livello commerciale.

Il problema dell'argento primario

La fornitura al mercato del metallo è costituita da due fattori: l’argento estratto, definito primario, e quello riciclato o secondario. L’argento nativo rinvenuto nella crosta terrestre da minerali come l’argentite, è relativamente raro e meno del 30% dell’offerta di argento proviene da miniere d’argento primarie. Oltre due terzi della produzione di argento provengono da giacimenti di minerali polimetallici, da cui viene estratto associato all’oro o da miniere di piombo e zinco o da miniere di rame.

Anche se il riciclo dell'argento è in aumento (a 180,6 once nel 2022 era ai massimi da 10 anni), l'offerta dalle miniere rimane stagnante e sempre più inadeguata per poter far fronte all'eccezionale sviluppo della domanda, che si è spinta al record storico di 1,24 miliardi di once, in crescita del 18% rispetto al 2021 e del 38% rispetto al 2020 del Covid.


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