Mercato

Transizione energetica: un incontro per capire a che punto siamo

Ne hanno discusso presso la sede milanese di Vaillant Group Italia, l’AD Gherardo Magri insieme ai Presidenti Giuseppe Lorubio di Assotermica e Maurizio Marchesini Assoclima

venerdì 8 novembre 2024 - Redazione Build News

VAILLANT_Confronto tra protagonisti del comfort domestico_da sx a dx_ Marchesini, Lorubio, Magri (1) (1)

In un momento storico cruciale, da molti definito il “decennio decisivo per la transizione energetica”, il settore del comfort domestico è chiamato a rispondere con fermezza alle sfide improrogabili che definiranno il futuro e la direzione di un’intera filiera.

Il contesto attuale, caratterizzato da non poca incertezza normativa e legislativa – dall’introduzione delle nuove direttive europee (es. Case Green) all’avvio della nuova legislatura europea e del nuovo Clean Industrial Deal, fino all’imminente manovra finanziaria che prevede un riordino delle detrazioni fiscali – comporta la necessità, per i principali player del comparto, di fare chiarezza e mostrare unità. Fondamentale quindi definire una strategia chiara e condivisa per garantire un futuro competitivo a un settore altamente strategico per l’economia nazionale.

La risposta delle associazioni

Presso la sede milanese di Vaillant Group Italia, l’AD Gherardo Magri ha riunito i Presidenti Giuseppe Lorubio e Maurizio Marchesini, rispettivamente a capo delle Associazioni Assotermica e Assoclima – federate ANIMA Confindustria – con l’obiettivo di inviare un segnale forte ai decisori politici. I tre dirigenti hanno offerto un contributo significativo al dibattito legislativo, con l’ambizione di favorire l’elaborazione di politiche che tengano maggiormente conto delle esigenze del mercato e dei cittadini.

“Oggi rappresentiamo un’industria nazionale seconda a nessuno in Europa e nel mondo. Al decisore politico chiediamo di partire da questa consapevolezza, che è anche una responsabilità comune”, così Lorubio di Assotermica. “L’industria ha tutto l’interesse a cavalcare la transizione energetica, ma deve poterlo fare in uno scenario in cui vi siano meno annunci di piani strategici ‘mirabolanti’ e maggiore stabilità e pragmatismo. Ai decision maker chiediamo di sostenere e incentivare un approccio che sia multitecnologico e multienergetico, considerando la leadership italiana su tecnologie ad alta efficienza quali sistemi ibridi in pompa di calore, pompe di calore a gas e scaldacqua a pompa di calore. Chiediamo, poi, di non dimenticare che l’utilizzo di gas rinnovabili potrà contribuire alla decarbonizzazione degli edifici, soprattutto laddove le nuove soluzioni tecnologiche fanno maggiore fatica a penetrare”. 

Il ruolo delle pompe di calore

Pur riconoscendo la volontà della Commissione Europea di rendere le direttive più concrete, i tre esponenti sottolineano quanto ancora resti da fare per coniugare gli obiettivi ambientali con le specificità del Paese, senza ridurre e anzi rafforzando dei piani di incentivazione solidi. Questo per preservare la leadership italiana e al contempo non imporre ai cittadini oneri eccessivi legati all’adeguamento degli impianti domestici, considerato che un edificio su due in Italia rientra ancora in classi energetiche molto basse (F e G1).

Marchesini, Assoclima aggiunge: “Il nostro messaggio è chiaro: la pompa di calore elettrica è oggi una tecnologia vincente su tanti fronti perché contribuisce in maniera fondamentale al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione degli edifici, è adattabile a un vastissimo numero di tipologie abitative ed è largamente prodotta in Italia e in Europa. Al legislatore europeo chiediamo pertanto di sostenere con convinzione il processo già avviato della transizione energetica e al legislatore nazionale di attuare le politiche verso una maggiore elettrificazione dei consumi, a partire da una riorganizzazione degli incentivi che sia realmente premiante verso le pompe di calore elettriche che scontano ancora il fatto di richiedere un investimento iniziale più alto rispetto alle altre tecnologie.

È con questa visione di sistema che riteniamo sia altresì fondamentale intervenire per ridurre il divario tra il prezzo dell’energia elettrica e del gas, ottimizzando così i costi di gestione delle stesse pompe di calore elettriche e facendo incontrare gli obiettivi ambientali della collettività con quelli economici del singolo cittadino. Così facendo supereremmo definitivamente un altro ostacolo sul percorso verso la decarbonizzazione e l’indipendenza energetica”.

Il futuro del riscaldamento domestico richiede una pianificazione a medio termine, che bilanci l’introduzione di innovazioni come le pompe di calore, ma che integri anche le tecnologie esistenti, come le caldaie, in un percorso di transizione graduale, sostenibile e coerente.

Lo stesso Magri di Vaillant Group Italia sottolinea: “I decisori politici dovrebbero snellire la burocrazia e concentrare maggiormente la propria attenzione sul garantire stabilità, anche per far fronte all’avvento dei competitor extraeuropei che, sempre più, si stanno facendo strada nel nostro mercato. Fondamentale sarà preservare il ruolo cruciale del nostro settore e garantire ai cittadini eque opportunità di accesso alle tecnologie più efficienti con costi sostenibili, contrastando il fenomeno della cosiddetta povertà energetica. Per quanto concerne noi, Vaillant è pronta a proseguire su questa strada e a continuare a sviluppare soluzioni sempre più performanti e sostenibili come le pompe di calore e le caldaie di ultima generazione”.

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