Rendere i percorsi di transizione e alternanza scuola-lavoro quanto più connessi alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro. Con questo obiettivo Maurizio Del Conte, presidente di Anpal e Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che mira appunto a rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro. L’accordo rientra nell’azione di rafforzamento della Rete degli attori del sistema della domanda prevista dal Piano Operativo Anpal-Anpal Servizi 2017-2020, per potenziare le politiche di transizione e fronteggiare lo skill mismatch tra domanda e offerta di lavoro.
Le azioni prevedono la diffusione della cultura dell’alternanza e di altri strumenti della transizione (tirocini, apprendistato, etc.) tramite l’adozione di modelli e buone pratiche, l’organizzazione di eventi di sensibilizzazione, il coinvolgimento di testimoni privilegiati e la costruzione - attraverso le azioni dei tutor e dei facilitatori di Anpal Servizi - di un raccordo strutturato tra gli studi professionali e le istituzioni scolastiche, le Università, gli ITS, i CFP e l’attivazione di percorsi diversificati di transizione. In tema di transizione scuola-lavoro Anpal ha già avviato azioni concrete con un programma che prevede l’assunzione di 250 tutor da destinare a circa 1.200 scuole secondarie di secondo grado con l’obiettivo di facilitare e consolidare i percorsi di alternanza. Il tutor ha competenze specifiche nell’ambito della formazione e dell’orientamento utili a mettere in contatto il mondo della scuola con quello dell’impresa.
La firma della convenzione tra Anpal e Confprofessioni rappresenta per il presidente Del Conte «un importante passo avanti per la realizzazione della rete indispensabile per il lancio e la riuscita nel nostro Paese delle politiche attive»; mentre per il presidente Stella l'intesa siglata con Anpal consente di avvicinare i giovani alla realtà degli studi professionali. «Attraverso l'alternanza scuola-lavoro, gli studenti avranno la possibilità di respirare l'aria del lavoro e cogliere quelle sensazioni che permetteranno di maturare una scelta consapevole nel loro percorso di formazione universitaria», commenta il presidente di Confprofessioni. «La libera professione, in tutte le sue articolazioni, rappresenta una forte attrattiva per i giovani che guardano al mercato del lavoro, ma bisogna capire che cosa significa svolgere un'attività professionale, anche per favorire sbocchi occupazionali in linea con le aspettative dei giovani laureati».