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Trattamenti anti legionella, approvate le nuove Linee guida

Ampio spazio viene riservato alla progettazione, realizzazione e manutenzione degli impianti idro-sanitari, di condizionamento con umidificazione  dell’aria  ad  acqua, e agli  impianti  di  raffreddamento

venerdì 15 maggio 2015 - Erika Seghetti

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Dopo gli ultimi casi di Roma e Milano, le nuove Linee Guida sulla legionellosi erano particolarmente attese. L'approvazione del nuovo testo (IN ALLEGATO), che riunisce gli esistenti documenti riguardanti la prevenzione, le strutture ricettive e i laboratori, pubblicati nel 2000 e nel 2005, è avvenuta nel corso della Conferenza Stato-Regioni nella seduta dello scorso 7 maggio 2015.

Tre sono i documenti che ora trovano sintesi nelle nuove indicazioni fornite dalla Stato- Regioni:

 -   “Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi", pubblicate in G.U. del 5 maggio 2000;
  -  Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-recettive e termali (G.U. n. 28 del 4 febbraio 2005);
 -   Linee guida recanti indicazioni ai laboratori con attività di diagnosi microbiologica e controllo ambientale della legionellosi (G.U. n. 29 del 5 febbraio 2005).

Le linee guida sono state   aggiornate alla luce delle nuove conoscenze scientifiche, con l’ausilio tecnico-scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità e di figure istituzionali esperte del settore. L’elaborazione si è basata sulla corrente letteratura scientifica internazionale, nonché su quanto riportato nelle linee guida prodotte a livello internazionale (OMS) e europeo (EWGLI-ECDC), ma anche su procedure basate sull’evidenza, applicate a livello regionale.

Fattori di rischio
Il nuovo testo guida della Conferenza Stato-Regioni, oltre a fornire una definizione chiara ed esaustiva della legionellosi,  riporta una lunga disamina dei fattori di rischio, delle modalità di trasmissione, dei luoghi, della frequenza della malattia, del trattamento sanitario e clinico che alle patologie viene riservato. Ampio spazio viene poi riservato alla progettazione, realizzazione e manutenzione degli impianti sanitari, aeraulici, di raffreddamento, con particolare riferimento alle prese d’aria e ai sistemi filtranti, principali responsabili della trasmissione del virus.

INDICAZIONI   PER   LA   PROGETTAZIONE,   LA    REALIZZAZIONE   E   LA   GESTIONE   DEGLI   IMPIANTI

La prevenzione delle infezioni da Legionella si basa essenzialmente:
    -   sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici che comportano un riscaldamento    dell’acqua    e/o    la    sua    nebulizzazione    (impianti a rischio). Sono considerati tali, in primis, gli impianti idro-sanitari, gli impianti di condizionamento con umidificazione   dell’aria   ad   acqua,   gli   impianti   di   raffreddamento   a   torri   evaporative   o   a condensatori evaporativi, gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, le piscine e le vasche idromassaggio.
    -   sull’adozione   di   misure   preventive   (manutenzione   e,   all’occorrenza,   disinfezione)   atte   a    contrastare la moltiplicazione e la diffusione di Legionella negli impianti a rischio.
Per quanto tali misure non garantiscano che un sistema o un suo componente siano privi di Legionella, esse contribuiscono a diminuire la probabilità di una contaminazione batterica grave.

Valutazione del rischio
Per   un'efficace   prevenzione   è  d’obbligo   che   il gestore di ogni struttura effettui con periodicità (biennale, preferibilmente annuale) la valutazione del rischio legionellosi, ovvero del rischio che nella struttura possano verificarsi uno o più casi di malattia. La   valutazione   deve   essere   effettuata   da   una   figura   competente,   responsabile   dell’esecuzione   di tale attività (ad es. igienista, microbiologo, ingegnere con esperienza specifica, ecc.).
La valutazione del rischio è fondamentale per acquisire conoscenze sulla vulnerabilità degli impianti in termini di:
    -   potenziali di proliferazione batterica al loro interno    e    di    esposizione    ad    aerosol    d’acqua che essi possono determinare;
    -   stima del possibile impatto potenzialmente causato dagli impianti sulla salute dei loro utenti e, piùin generale dei frequentatori (lavoratori compresi);
    -   definizione ed implementazione delle contromisure adeguate a mitigare il rischio, con un impegno di sforzi e risorse commisurati al potenziale impatto.

Una corretta valutazione del rischio deve partire da    un’ispezione    degli    impianti    a    rischio, supportata, qualora disponibili, dagli schemi d’impianto   aggiornati.
Tale analisi ispettiva deve essere finalizzata ad individuare i punti critici di ciascun impianto a rischio, in considerazione delle condizioni di esercizio e manutenzione che lo caratterizzano. In base   all’ispezione   ed   agli   schemi   d’impianto   disponibili,   deve   essere   valutato   quali   siano   i    punti    della    rete    (idrica    ed    aeraulica)    e    le    specifiche    d’esercizio    e    di    controllo    che    possano    determinare un rischio per gli ospiti e per i dipendenti della struttura.
L’ispezione    della    struttura    deve    essere    accurata,    per    poter    evidenziare    eventuali    fonti    di    rischio e valutare, nella loro complessità, gli impianti e non solamente i loro singoli componenti. 

Il Rischio legionellosi dipende da un certo numero di fattori. A seguire, si elencano quelli più importanti, di cui tenere sempre in debito conto: 

- Temperatura   dell’acqua   compresa   tra   20   e   50°C

- Presenza di tubazioni con flusso d'acqua minimo o assente (tratti poco o per nulla
utilizzati della rete, utilizzo saltuario delle fonti di erogazione). 

- Utilizzo stagionale o discontinuo della struttura o di una sua parte.

Caratteristiche e manutenzione degli impianti e dei terminali di erogazione (pulizia, disinfezione).
 - Caratteristiche    dell’acqua    di    approvvigionamento a ciascun impianto (fonte di erogazione, disponibilità di nutrimento per Legionella, presenza di eventuali disinfettanti).
-   Vetustà,   complessità   e   dimensioni   dell’impianto.
-   Ampliamento   o   modifica   d’impianto   esistente   (lavori   di   ristrutturazione).
-   Utilizzo di gomma e fibre naturali per guarnizioni e dispositivi di tenuta.
-   Presenza e concentrazione di Legionella, evidenziata a seguito di eventuali pregressi
accertamenti ambientali (campionamenti microbiologici).

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