Contribuire a garantire un’adeguata informazione ai consumatori sulla preventiva valutazione circa l’eventuale adozione di apparecchiature di trattamento delle acque destinate al consumo umano, supportando la scelta sulla base delle evidenze tecnicoscientifiche aggiornate, attraverso la promozione di criteri e metodi informativi efficaci da parte dei settori produttivi interessati dal DM 25/2012, o dalle parti del decreto applicabili alle diverse fattispecie di trattamenti commercializzati.
È questo lo scopo delle “Linee guida per l’informazione sulle apparecchiature per il trattamento dell’acqua destinata al consumo umano”, elaborate a cura del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, sentiti anche i rappresentanti delle associazioni di categoria interessate tra le quali anche CNA Installazione Impianti e AMITAP, l'Associazione Manutentori Impianti Trattamento Acqua Potabile.
LE DISPOSIZIONI TECNICHE NEL DM N. 25/2012. L’attenzione che da tempo le Autorità Sanitarie dedicano alle pratiche di trattamento delle acque potabili effettuate a valle dei punti di consegna ha portato all’emanazione del decreto del Ministero della Salute del 7 febbraio 2012, n. 25, recante “Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano” che abroga il preesistente DM 443/1990.
In accordo a quanto previsto nel decreto, a cura del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, sentiti rappresentanti dei settori produttivi, sono state anche elaborate le linee guida sui dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano ai sensi del DM 7 febbraio 2012, n. 25, finalizzate alla “descrizione dei trattamenti per le acque destinate al consumo umano conosciuti a livello nazionale”, per fornire elementi di informazione ai consumatori sulle tecniche e i sistemi di trattamento, tenendo anche conto del quadro generale della qualità delle acque destinate al consumo umano in Italia.
Ad integrazione di tali attività, nell’ambito del Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM), nel 2012 è stato promosso il progetto, sotto l’egida del Ministero della Salute e il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità, “Armonizzazione di criteri, procedure e metodi per l’attuazione del DM 25/2012” che ha condotto all’elaborazione di queste linee guida. Il progetto si inquadra nelle azioni finalizzate a rafforzare l’attività di informazione al cittadino sulla qualità delle acque distribuite al consumo umano, raccomandata a più riprese anche in sede di Consiglio Superiore di Sanità.
DUE AREE TEMATICHE. Il documento individua due aree tematiche principali, tra loro strettamente connesse: l'area rivolta principalmente ai consumatori (Capitolo 2, Raccomandazioni per il consumatore), e l'area più specificamente indirizzata ai settori produttivi e al commercio dei prodotti (Capitoli 3-5). In particolare, il Capitolo 4 è dedicato ai problemi di installazione, gestione e manutenzione, mentre il Capitolo 5 affronta il duplice aspetto della pubblicità delle apparecchiature sia quella eventualmente ingannevole (in particolare se nutrizionale) sia, al contrario, quella che deve essere data al consumatore per aumentarne la conoscenza e consapevolezza.
RISPARMIO ENERGETICO. Come orientamento al consumatore sono forniti elementi utili per definire le eventuali necessità associate al trattamento dell’acqua – quali utilità oggettive (es. risparmio energetico) e/o preferenze soggettive (es. caratteristiche organolettiche delle acque consumate), ? a supporto di una valutazione della possibile installazione di un sistema di trattamento. In tal senso è evidenziata la tipologia e qualità dell’informazione che, in virtù di precisi dettami normativi, il consumatore ha il diritto di ricevere rispetto ad ogni specifico sistema di trattamento, anche relativamente ad eventuali indicazioni sulla salute che, ai sensi del Regolamento (CE) 1924/2006, devono risultare veritiere, chiare, affidabili e utili ai consumatori.