“Accelerare sulle opere di ricostruzione post sisma significa anzitutto rafforzare tutti quegli strumenti a garanzia della qualità dell’impresa e del lavoro, e per prevenire le infiltrazioni mafiose nel sistema degli appalti”. Lo afferma Graziano Gorla, segretario nazionale della Fillea Cgil, commentando una intervista a Paola De Micheli apparsa oggi sul quotidiano Edillizia e Territorio, in cui il neo Commissario straordinario alla ricostruzione prefigura la possibilità di ricorrere all’uso della trattativa privata per assegnare i lavori di ricostruzione delle opere pubbliche.
Se l’obiettivo è quello di “coniugare la rapidità della ricostruzione con il rispetto della qualità delle opere, la sicurezza sul lavoro, l’applicazione del contratto prevalente dell’edilizia nei cantieri edili, la prevenzione dei fenomeni illegali e criminogeni, non possiamo che essere d’accordo. Ma per garantire quell’obiettivo occorre subito introdurre il documento unico di regolarità contributiva per congruità e il settimanale di cantiere da inviare alle casse edili, strumenti indispensabili per garantire una selezione qualitativa delle imprese, estromettendo in partenza quelle sprovviste dei requisiti. Così si eviterebbe ciò che ancora una volta è accaduto, proprio alcuni giorni fa, con l’indagine della procura di Napoli su lavoro nero e caporalato nella realizzazione delle casette in alcuni paesi del versante umbro del cratere sismico.”
Per questo “chiediamo al nuovo Commissario di emettere una specifica ordinanza su Durc per congruità e settimanale di cantiere - conclude Gorla - e che le terze linee guida, così come ci era stato garantito, recepiscano queste nostre richieste”.
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