Un incentivo per l'accesso ai servizi di connettività in banda ultra larga, a favore dei professionisti iscritti e non agli ordini professionali, che esercitano la propria attività in Trentino.
Lo ha disposto oggi la Giunta della Provincia autonoma di Trento approvando una delibera, firmata dal governatore Rossi e dal vice presidente e assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi, che attua una previsione della legge 10/2012 "Interventi urgenti per favorire la crescita e la competitività del Trentino".
L'incentivo, che coprirà metà (50%) delle spese sostenute dai professionisti (circa 1700 quelli iscritti agli Ordini) per dotarsi di una connessione in banda ultra larga (almeno 100 Mbps nominali in download), sarà erogato non attraverso una concessione diretta di un contributo ma attraverso l'istituto della compensazione d'imposta. Per questo tipo di intervento è già stata sottoscritta una convenzione con l'Agenzia delle Entrate, che dovrà ora essere integrata dall'accordo con Confidi Trentino Imprese, l'ente di garanzia al quale la Provincia ha affidato l'istruttoria delle domande dei professionisti.
Per sostenere gli investimenti dei professionisti per la banda ultra larga realizzati a partire dal 13 aprile 2015 a tutto il 2016, la Provincia mette a disposizione 500.000 euro. Per gli anni futuri e fino al 2020 si utilizzeranno invece parte delle risorse assegnate dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento in seguito all'accordo di programma per lo sviluppo della banda ultra larga sottoscritto l'1 luglio scorso con il ministero dello Sviluppo economico (42 milioni di euro).
Le domande per usufruire del beneficio si potranno presentare fino al 31 dicembre 2016. Il limite massimo di spesa è di 16.000 euro (1.000 euro il limite minimo).
LE SPESE AMMESSE AL "RIMBORSO". Sono ammissibili all'agevolazione le spese relative a investimenti immobiliari e mobiliari necessari per l'accesso ai servizi di connettività in banda ultra larga (almeno 100 Mbps nominali in download) e strettamente legati alla realizzazione dell'intervento, compreso il rimborso di tali tipologie di spese al gestore della rete qualora gli interventi siano realizzati dallo stesso. Pure ammissibili sono le spese relative a opere o impianti in comunione con altri soggetti per la quota rimasta effettivamente a carico del soggetto richiedente e quelle per le spese tecniche (progettazione, direzione lavori, sicurezza, certificazione e collaudo statico) nella misura massima dell'8% degli investimenti immobiliari previsti. Non rientrano invece tra le spese ammissibili quelle relative a opere o impianti pertinenti al suolo di proprietà del demanio pubblico.