Sulle frodi riguardanti il Superbonus e gli altri bonus edilizi segnaliamo una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 17996 del 28 aprile 2023 (in allegato).
La pronuncia concerne la questione della natura di Poste Italiane spa, nel caso in esame persona offesa del delitto di truffa. La Cassazione osserva che “il capitale sociale di Poste italiane è per la maggioranza partecipato dallo Stato, tramite il MEF il quale vi partecipa direttamente ovvero tramite CDP nell'ambito della quale detiene una partecipazione normativamente pressoché totalitaria", per cui "... il fatto perturbativo di un siffatto ordine patrimoniale ridonda direttamente nei confronti del patrimonio pubblico rafforzando l'esigenza protettiva che il maggior disvalore del fatto connesso alla gravante intende salvaguardare".
In definitiva, secondo la suprema Corte va condivisa la considerazione secondo cui "... l'aggravante in parola, infatti, facendo espresso riferimento al danno cagionato nella sfera giuridica del soggetto passivo pare discostarsi dai casi, del tutto differenti, in cui la disposizione penale fa leva sulla qualità soggettiva del soggetto agente sia quale elemento costitutivo del reato che determina il mutamento del relativo titolo (ad es. peculato/appropriazione indebita) ovvero ne aggrava il disvalore in ragione della qualifica "pubblicistica" rivestita dal soggetto passivo (art. 61 n. 10 cod. pen.)" in quanto "... il danno ... nell'economia della truffa, occupa un ruolo centrale, quale ulteriore evento del reato, dopo l'induzione in errore e l'atto di disposizione patrimoniale, assumendo, al contempo rilievo circostanziale allorché il fatto è commesso a danno dello Stato o di altro ente pubblico".